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Introduzione
di Nino Sergi*

L'educazione è la strada maestra per la preparazione delle risorse umane necessarie alla crescita di un paese ed al suo sviluppo. In Mozambico, purtroppo, i programmi educativi realizzati dopo l'indipendenza sono oggi seriamente minacciati da fattori esterni al sistema educativo.

Al declino economico accentuatosi dopo il 1981, e alle calamità naturali quali siccità ed alluvioni, si sono aggiunti gli effetti di una guerra condotta contro il governo dalle bande armate della Renamo, sostenute dal Sudafrica e da ex coloni portoghesi.

Le situazioni d'emergenza e le necessità della difesa hanno condotto forzatamente a gravi tagli della spesa pubblica destinata all'educazione ed hanno determinato la stagnazione del sistema educativo in termini quantitativi e qualitativi. Le scuole sono state bersaglio privilegiato delle azioni di distruzione e saccheggio della Renamo e migliaia di studenti ed insegnanti sono stati assassinati, rapiti, mutilati.

Secondo il ministero dell'Educazione, a seguito delle azioni dei banditi armati, solo 3.828 delle 5.682 scuola elementari operanti nel 1981 erano ancora funzionanti nel 1987 e circa mezzo milione di alunni e 5 mila insegnanti hanno abbandonato le scuola con un esodo sia all'interno del paese che all'estero. Il 25% delle scuole secondarie è stato chiuso colpendo il 20% degli alunni e il 12% degli insegnanti.

* Direttore Iscos-Cisl.

In campo educativo inoltre i costi umani della guerra, anche se meno visibili della distruzione degli edifici scolastici, sono assai più gravi. Le atrocità che centinaia di migliaia di giovani hanno subìto ed i traumi che ne derivano accrescono le responsabilità del sistema educativo che si prefigge oggi di rispondere ai nuovi bisogni dei giovani attraverso speciali interventi di riabilitazione.

Stagnazione, distruzione fisica, bassa qualità dell'insegnamento, scarsità di mezzi, ed una gioventù traumatizzata richiederanno risorse addizionali e profondi cambiamenti nel sistema. All'Itali — ache peraltro è già presente prevalentemente nella formazione universitaria e professionale — e ad altri paesi è stato rivolto un appello particolare perché intensifichino il loro intervento di cooperazione nel settore educativo e curino comunque, sviluppandola con particolare attenzione, la «componente formativa» dei progetti di cooperazione.

Il deterioramento del sistema educativo infatti rende più difficile la soluzione dei problemi sociali ed economici e crea un circolo vizioso che compromette il futuro del paese. Per uscire da questa situazione sarà necessario identificare politiche educative che rivitalizzino l'insegnamento e i programmi formativi, tenendo conto sia della situazione attuale che dei progressi e dei limiti delle esperienze del passato. Molte scuole oggetto di studio in questo volume sono state negli ultimi anni teatro di atrocità della Renamo. Molte esperienze innovative sono state stroncate sul nascere e la loro memoria rischia di andare dispersa. Si tratta quindi di non perdere il capitale di esperienze che, pur nei loro limiti e pur con i loro errori, sono state condotte negli anni in cui il paese ha potuto vivere in una situazione di relativa pace, perché possano costituire un motivo di ispirazione ed incoraggiamento a proseguire la ricerca di un originale cammino nazionale.

Il contributo di questo volume va inteso in questo senso. Vi si analizza in particolare come il sistema educativo costruito dopo l'indipendenza possa preparare i giovani ad inserirsi, una volta terminata la scuola, in quegli impieghi produttivi, in particolare nell'agricoltura, che garantiscono il soddisfacimento dei bisogni primari della popolazione e come possa contribuire a frenare la tendenza all'esodo dalle campagne e all'inurbamento. Come possa, in altre parole, contribuire a promuovere lo sviluppo.

Il Mozambico, paese di prima priorità per la cooperazione italiana — 405 miliardi erogati negli ultimi 7 anni e circa mille miliardi tra affidamenti ed impegni — appartiene al gruppo dei 28 paesi più poveri del mondo. L'analisi della sua realtà educativa mostra come le realtà dei paesi in via di sviluppo siano articolate e complesse, ricche di storia e di cultura, di specificità e potenzialià proprie e come tali possono fornire indicazioni utili per la realizzazione di interventi di cooperazione, specie nel campo della formazione e dell'educazione allo sviluppo.

Il volume descrive come il sistema educativo ereditato dal periodo coloniale fosse inadeguato per gli obiettivi di autogoverno e di crescita economica del nuovo paese indipendente (cap. 1). Già prima dell'indipendenza, nelle zone liberate, e subito dopo, almeno per i primi otto anni, l'espansione quantitativa del sistema educativo del Mozambico si è gradualmente ma in modo considerevole consolidata (capp. 2 e 3) ed è stata accompagnata da un processo innovativo che, pur non essendo sempre lineare o univoco, ha toccato tutti i livelli del sistema (capp. 4, 5 e 6).

Questo studio, svolto nell'ambito dell'educazione comparata, cerca di individuare nella storia del sistema educativo le possibili identità sotto le apparenti differenziazioni e contraddizioni e le sostanziali diversità sotto le apparenti similitudini. Dopo aver ricercato l'aspetto ricorrente e generale dei fatti che accomunano la realtà specifica del Mozambico ai tratti più caratteristici dei sistemi educativi di numerosi paesi in via di sviluppo, vengono formulati alcuni princìpi (cap. 7) con l'intento di contribuire alla riflessione in corso in Mozambico sul rapporto tra sistema educativo ed esigenze di sviluppo.

Educazione e sviluppo rurale rappresentano per il Mozambico, come d'altronde per molti altri paesi, la chiave di volta per un cammino verso una maggiore autonomia, una più vera libertà, un più reale sviluppo che, assumendo il «nuovo», al tempo stesso tuteli ed arricchisca il proprio patrimonio culturale e la ricchezza della propria visione della società e dei rapporti umani.

Legato al Mozambico da una stretta, sincera e proficua collaborazione da molti anni, l'Iscos accoglie con interesse nella propria collana questo studio. Si tratta di una tesi di dottorato di ricerca, discussa alla Sorbona nel 1987 dall'Autrice che ha potuto seguire da vicino, in Mozambico, i primi anni del dopoindipendenza, collaborando attivamente all'espansione del sistema educativo.

Lavinia Gasperini

Mozambico: educazione
e sviluppo rurale

in ricordo di Nathaniel

Mozambico: educazione e sviluppo rurale

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