Coltivazioni tradizionali

Ossalide tuberosa

L’ossalide tuberosa (Oxalis tuberosa Molina) è conosciuta anche con il nome di oca (oca o oxalis, in inglese); uqa o ok'a in lingua andina quechua, apilla in lingua aymara. In spagnolo ha vari nomi: oca (Perù ed Ecuador); oca, ibia, hibia, huasisai o ibi (Colombia); ruba, timbo, quiba, macachin o miquichi (Venezuela); papa roja, papa colorada, papa extranjera (Messico).

Descrizione

L’ossalide tuberosa è una pianta erbacea perenne, che passa da portamento eretto nelle prime fasi dello sviluppo a prostrato durante la maturazione. È coltivata per le croccanti radici edibili, in cui la pianta immagazzina l’amido in inverno o nei periodi freddi durante cui non cresce.  L’ossalide si propaga per via vegetativa, dai tuberi o per talea. I tuberi sono di forma ellittica o cilindrica, di colore bianco, giallo, rosso o viola. La lunghezza del tubero varia da 5 a 7,5 cm, mentre il diametro da 2,5 a 3,75 cm.

L’ossalide è uno dei tuberi tradizionali delle Ande e importante fonte di apporto energetico in questa regione, insieme all’ulluco (Ullucus tuberosus), la mashua (Tropaeolum tuberosum) e le patate native (Solanum spp.). L’ossalide offre buoni rendimenti alle più alte latitudini, poiché necessita di un lungo periodo vegetativo e forma i tuberi quando le giornate si accorciano in autunno. Tuttavia, in zone geografiche con climi invernali rigidi, il freddo che accompagna le giornate più corte potrebbe uccidere la pianta prima che i tuberi abbiano la possibilità di formarsi.

Analogamente ad altre colture di tuberi e radici della regione, l’ossalide viene consumata bollita, cotta in forno o fritta. Nelle Ande, viene consumata in stufati e zuppe, o servita come dessert. In Messico viene consumata cruda con sale, limone e peperoncino. Può essere anche prima essiccata al sole, per renderla più dolce, e poi precotta o arrostita, oppure macinata; la farina viene utilizzata per preparare zuppe dense o dolci.

Dove si trova

Il probabile luogo di origine e centro di diversità dell’ossalide è situato negli altopiani delle Ande, dalla Colombia all'Argentina e, soprattutto, in Perù e Bolivia. In tale area geografica si trovano molte delle piante selvatiche imparentate. Oltre a essere comunemente diffusa nel Sud America e in Messico, viene ampiamente coltivata anche in Nuova Zelanda, dove è nota con il nome di igname della Nuova Zelanda.

Come mangiarlo

Ossalide e patate speziate e saltate (per 4 persone)

Ingredienti: 500 g di ossalide; 500 g di patate sode di piccole dimensioni, tagliate a metà o in quarti; 2 cipolle rosse affettate; 2 spicchi d’aglio schiacciati; 2 peperoni rossi dolci affettati; foglie di coriandolo fresco; scorza di limone grattugiata; fiocchi di peperoncino secco; pepe rosa macinato; olio vegetale per la frittura.

Lavare e pulire con cura l’ossalide. Lasciare i tuberi interi. Immergere l’ossalide in acqua calda e sbollentare per alcuni minuti, anche per togliere il gusto amaro. I tuberi non devono essere bolliti né lasciati in acqua troppo a lungo, altrimenti, essendo amidacei, rischiano di ridursi in poltiglia. Lasciare asciugare l’ossalide, quindi metterla su una teglia da forno. Lavare e tagliare le patate di piccole dimensioni, quindi aggiungerle nella teglia. Tagliare il peperone rosso in pezzi non troppo piccoli (altrimenti si potrebbero disfare durante la cottura) e versarli nella teglia. Aggiungere l'olio e il pepe rosa, quindi mettere la teglia in forno preriscaldato a 180ºC per circa 20 minuti. Poco prima di togliere l’ossalide dal forno, friggere la cipolla a fuoco lento per farla imbiondire. Una volta pronta, trasferire l'ossalide in un piatto di portata e mischiare con scorza di limone grattugiata, cipolla rossa fritta, coriandolo fresco e fiocchi di peperoncino secco per insaporire.

Share this page