CFS: Lo sviluppo dei biocombustibili non deve compromettere la sicurezza alimentare
Il Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale sollecita inoltre politiche ed investimenti a favore dei piccoli agricoltori e produttori
Roma, 12 ottobre 2013 - A conclusione di un'intensa settimana di discussione, il Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale (CFS) ha evidenziato il legame che esiste tra la produzione di biocombustibili e la sicurezza alimentare, affermando che la "realizzazione progressiva del diritto al cibo per tutti" dovrebbe essere la preoccupazione prioritaria nello sviluppo dei biocombustibili.
Il CFS - considerato il più importante foro intergovernativo e di molteplici parti coinvolte per la sicurezza alimentare e la nutrizione - ha dichiarato che lo sviluppo dei biocombustibili "non deve mai compromettere la sicurezza alimentare, e deve prendere in considerazione specialmente le donne ed i piccoli proprietari".
L'incontro, che si è svolto presso la FAO dal 7 all'11 ottobre, ha visto la partecipazione di quasi 750 persone, tra cui oltre 130 delegazioni governative, 100 della società civile e di 50 organizzazioni del settore privato. A conclusione dei colloqui, il CFS ha convenuto sulla necessità di integrare l'agricoltura su piccola nelle politiche nazionali, nelle strategie e nella ricerca che puntano a stimolare gli investimenti e lo sviluppo sostenibile.
Nei paesi in via di sviluppo, gli agricoltori e i pescatori a livello familiare, e tutti gli altri che dipendono dall'agricoltura su piccola scala, rappresentano la maggior parte degli 840 milioni di persone che soffrono di fame cronica, secondo le stime del rapporto delle Nazioni Unite pubblicato di recente, lo "Stato dell'insicurezza alimentare nel mondo".
Rischi e opportunità
In tema di biocombustibili e sicurezza alimentare, basandosi sui risultati del rapporto del Gruppo ad alto livello di esperti (HLPE, l'acronimo inglese) su Sicurezza Alimentare e Nutrizione, il CFS ha fatto notare che lo sviluppo dei biocombustibili presenta "sia opportunità che rischi dal punto di vista economico, sociale e ambientale", a seconda del contesto e delle pratiche . "In alcuni casi, l'attuale produzione di biocombustibili ha creato concorrenza tra le colture per la produzione di biocombustibili e le colture alimentari".
Il CFS ha sollecitato la FAO e le altre parti interessate a studiare il modo per aiutare i paesi a rafforzare la loro capacità di valutare la situazione per quanto riguarda i biocombustibili , tenendo conto dei problemi di sicurezza alimentare a livello globale, regionale e nazionale, e i legittimi diritti di proprietà fondiaria.
"Si esortano i governi e le altre parti interessate a rivedere le politiche relative alla produzione di biocombustibili - laddove è possibile e se necessario - secondo equilibrate valutazioni scientifiche sulle opportunità e sui rischi che possono presentare per la sicurezza alimentare".
Ha inoltre fatto appello a coloro che lavorano nella ricerca e nello sviluppo dei combustibili a migliorare l'efficienza dei biocombustibili per quanto riguarda sia le risorse utilizzate che i processi impiegati, e di elaborare soluzioni adattate alle esigenze di tutti, senza dimenticare le popolazioni dei paesi meno sviluppati, ed in particolare delle donne e dei piccoli coltivatori che sono i soggetti che hanno maggior bisogno di avere accesso a servizi energetici moderni. Il CFS ha inoltre invitato i partner nella ricerca e nello sviluppo ad adeguare la produzione e la lavorazione dei biocombustibili per modulare la filiera alimentare tra cibo, mangimi ed energia, a seconda delle diverse situazioni.
Il CFS ha ricordato che già vi sono linee orientative sul tema negli accordi internazionali esistenti, tra questi: il Quadro strategico globale del CFS per la sicurezza alimentare e la nutrizione, le Linee guida volontarie per la gestione responsabile dei regimi fondiari , della pesca e delle foreste nel contesto della sicurezza alimentare nazionale, le Linee guida volontarie per sostenere la progressiva realizzazione del diritto ad un'alimentazione adeguata nel contesto della sicurezza alimentare nazionale, gli Indicatori di sostenibilità per le bioenergie del Partenariato mondiale sulle bioenergie, e la bioenergia e l'Approccio della FAO alla bioenergia e alla la sicurezza alimentare (BEFS).
Investire sui piccoli coltivatori
Per quanto riguarda gli investimenti nell'agricoltura su piccola scala, il CFS - anche qui alla luce di uno studio dell'HLPE - ha adottato una raccomandazione politica chiedendo ai governi, alle organizzazioni dei piccoli agricoltori, alla società civile, al settore privato, agli istituti di ricerca ed ai partner internazionali per lo sviluppo, di lavorare insieme per "costruire una visione a livello di paese, non calata dall'alto" destinata a potenziare gli investimenti nell'agricoltura su piccola scala.
Il CFS ha raccomandato ai paesi di vedere come le politiche agricole, urbane e rurali, le strategie e i bilanci possono favorire l'accesso dei piccoli proprietari ai fattori produttivi, ai mercati locali, nazionali e regionali, a una formazione adeguata, alla ricerca, alla tecnologia ed ai servizi di sostegno alle aziende agricole - soprattutto per le donne.
L'importanza dell'agricoltura su piccola scala sarà sotto i riflettori nel 2014, in occasione dell'Anno Internazionale dell'agricoltura familiare.
Il CFS ha inoltre affrontato molte altre questioni cruciali destinate a sostenere gli sforzi per sradicare fame cronica e povertà estrema, tra queste gli investimenti agricoli responsabili e la sicurezza alimentare in situazioni di crisi prolungate. E' previsto che di queste problemi si continuerà a discutere nel corso delle consultazioni regionali dei prossimi mesi.
Alla fine dei lavori, l'olandese Gerda Verburg è stata eletta Presidente del CFS con un mandato di due anni. E' succeduta al nigeriano Yaya Olaniran.
Il CFS - considerato il più importante foro intergovernativo e di molteplici parti coinvolte per la sicurezza alimentare e la nutrizione - ha dichiarato che lo sviluppo dei biocombustibili "non deve mai compromettere la sicurezza alimentare, e deve prendere in considerazione specialmente le donne ed i piccoli proprietari".
L'incontro, che si è svolto presso la FAO dal 7 all'11 ottobre, ha visto la partecipazione di quasi 750 persone, tra cui oltre 130 delegazioni governative, 100 della società civile e di 50 organizzazioni del settore privato. A conclusione dei colloqui, il CFS ha convenuto sulla necessità di integrare l'agricoltura su piccola nelle politiche nazionali, nelle strategie e nella ricerca che puntano a stimolare gli investimenti e lo sviluppo sostenibile.
Nei paesi in via di sviluppo, gli agricoltori e i pescatori a livello familiare, e tutti gli altri che dipendono dall'agricoltura su piccola scala, rappresentano la maggior parte degli 840 milioni di persone che soffrono di fame cronica, secondo le stime del rapporto delle Nazioni Unite pubblicato di recente, lo "Stato dell'insicurezza alimentare nel mondo".
Rischi e opportunità
In tema di biocombustibili e sicurezza alimentare, basandosi sui risultati del rapporto del Gruppo ad alto livello di esperti (HLPE, l'acronimo inglese) su Sicurezza Alimentare e Nutrizione, il CFS ha fatto notare che lo sviluppo dei biocombustibili presenta "sia opportunità che rischi dal punto di vista economico, sociale e ambientale", a seconda del contesto e delle pratiche . "In alcuni casi, l'attuale produzione di biocombustibili ha creato concorrenza tra le colture per la produzione di biocombustibili e le colture alimentari".
Il CFS ha sollecitato la FAO e le altre parti interessate a studiare il modo per aiutare i paesi a rafforzare la loro capacità di valutare la situazione per quanto riguarda i biocombustibili , tenendo conto dei problemi di sicurezza alimentare a livello globale, regionale e nazionale, e i legittimi diritti di proprietà fondiaria.
"Si esortano i governi e le altre parti interessate a rivedere le politiche relative alla produzione di biocombustibili - laddove è possibile e se necessario - secondo equilibrate valutazioni scientifiche sulle opportunità e sui rischi che possono presentare per la sicurezza alimentare".
Ha inoltre fatto appello a coloro che lavorano nella ricerca e nello sviluppo dei combustibili a migliorare l'efficienza dei biocombustibili per quanto riguarda sia le risorse utilizzate che i processi impiegati, e di elaborare soluzioni adattate alle esigenze di tutti, senza dimenticare le popolazioni dei paesi meno sviluppati, ed in particolare delle donne e dei piccoli coltivatori che sono i soggetti che hanno maggior bisogno di avere accesso a servizi energetici moderni. Il CFS ha inoltre invitato i partner nella ricerca e nello sviluppo ad adeguare la produzione e la lavorazione dei biocombustibili per modulare la filiera alimentare tra cibo, mangimi ed energia, a seconda delle diverse situazioni.
Il CFS ha ricordato che già vi sono linee orientative sul tema negli accordi internazionali esistenti, tra questi: il Quadro strategico globale del CFS per la sicurezza alimentare e la nutrizione, le Linee guida volontarie per la gestione responsabile dei regimi fondiari , della pesca e delle foreste nel contesto della sicurezza alimentare nazionale, le Linee guida volontarie per sostenere la progressiva realizzazione del diritto ad un'alimentazione adeguata nel contesto della sicurezza alimentare nazionale, gli Indicatori di sostenibilità per le bioenergie del Partenariato mondiale sulle bioenergie, e la bioenergia e l'Approccio della FAO alla bioenergia e alla la sicurezza alimentare (BEFS).
Investire sui piccoli coltivatori
Per quanto riguarda gli investimenti nell'agricoltura su piccola scala, il CFS - anche qui alla luce di uno studio dell'HLPE - ha adottato una raccomandazione politica chiedendo ai governi, alle organizzazioni dei piccoli agricoltori, alla società civile, al settore privato, agli istituti di ricerca ed ai partner internazionali per lo sviluppo, di lavorare insieme per "costruire una visione a livello di paese, non calata dall'alto" destinata a potenziare gli investimenti nell'agricoltura su piccola scala.
Il CFS ha raccomandato ai paesi di vedere come le politiche agricole, urbane e rurali, le strategie e i bilanci possono favorire l'accesso dei piccoli proprietari ai fattori produttivi, ai mercati locali, nazionali e regionali, a una formazione adeguata, alla ricerca, alla tecnologia ed ai servizi di sostegno alle aziende agricole - soprattutto per le donne.
L'importanza dell'agricoltura su piccola scala sarà sotto i riflettori nel 2014, in occasione dell'Anno Internazionale dell'agricoltura familiare.
Il CFS ha inoltre affrontato molte altre questioni cruciali destinate a sostenere gli sforzi per sradicare fame cronica e povertà estrema, tra queste gli investimenti agricoli responsabili e la sicurezza alimentare in situazioni di crisi prolungate. E' previsto che di queste problemi si continuerà a discutere nel corso delle consultazioni regionali dei prossimi mesi.
Alla fine dei lavori, l'olandese Gerda Verburg è stata eletta Presidente del CFS con un mandato di due anni. E' succeduta al nigeriano Yaya Olaniran.

Il CFS promuove politiche convergenti a favore della sicurezza alimentare