La FAO auspica un “cambiamento di paradigma” verso un’agricoltura sostenibile e verso l’agricoltura familiare

Il Direttore Generale sollecita delle alternative “scientifiche” per ottenere la sicurezza alimentare globale

29 Settembre 2014, Roma - I responsabili politici dovrebbero sostenere una vasta gamma di approcci per rivedere i sistemi alimentari mondiali, rendendoli più sani e sostenibili, constatando che "non possiamo contare su un modello ad alto consumo di input per aumentare la produzione, e che le soluzioni del passato hanno dimostrato i loro limiti", ha detto oggi il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva, nel suo intervento d'apertura alla XXIV sessione della Commissione Agricoltura (COAG)

Auspicando un "cambiamento di paradigma", ha ribadito che le maggiori sfide di oggi consistono nel ridurre il consumo di input agricoli ( specialmente acqua e sostanze chimiche), per indirizzare agricoltura, silvicoltura e pesca su di un sentiero di lungo termine più sostenibile e produttivo.

Alternative quali l'agro-ecologia e l' agricoltura intelligente dal punto di vista climatico dovrebbero essere prese in considerazione, così come anche la biotecnologia e l'uso di organismi geneticamente modificati, ha affermato il Direttore Generale della FAO, sottolineando che la produzione alimentare deve crescere del 60% entro il 2050 per soddisfare la domanda attesa di una popolazione che dovrebbe raggiungere i 9 miliardi di persone. "Dobbiamo esaminare queste alternative utilizzando un approccio inclusivo basato su riscontri scientifici e concreti e non su ideologie", e allo stesso tempo "rispettare le caratteristiche e i contesti locali", ha detto.

Graziano da Silva ha anche esortato la Commissione, che terminerà la sua riunione biennale venerdì 3 ottobre, a considerare l'importanza dell'agricoltura familiare in tutti gli aspetti della sua agenda.

I membri della COAG, un organismo consultivo tecnico che assiste la FAO nel delineare e formulare i suoi programmi, hanno ascoltato l'intervento di Danilo Medina, Presidente della Repubblica Dominicana, il quale ha sottolineato l'efficacia, nel suo paese, delle "visite a sorpresa" alle comunità rurali, come modo per migliorare la consapevolezza da parte dei funzionari pubblici dei bisogni di tali comunità.

Il Presidente Medina ha rimarcato come il suo governo sia un forte sostenitore del principio che "il cibo è un diritto universale" e che "l'unica strategia praticabile per combattere la fame consiste nel dare maggiori incentivi e stimoli ai redditi agricoli."

La Repubblica Dominicana ha ridotto la percentuale di popolazione che soffre la fame sotto il 15%, rispetto ad un 34% nel 1990, e il paese ha in programma di emanare una legge sul diritto al cibo.

Nel suo discorso d'apertura, il Presidente Medina ha detto che la povertà rurale nella Repubblica Dominicana è diminuita di nove punti percentuali nei primi 18 mesi di questo governo, ancora più rapidamente della povertà a livello nazionale, come risultato dell'adozione di una gamma di politiche, tra cui il quasi raddoppio in due anni del volume di prestiti agricoli, molti dei quali caratterizzati da migliori condizioni di credito, possibilità di dilazioni e assicurazioni sui raccolti ai piccoli coltivatori.

Medina ha sottolineato che le politiche economiche e sociali dovrebbero essere complementari nei paesi in via di sviluppo, la maggior parte dei quali deve investire di più nella creazione di capitale umano nelle aree rurali. 

Ha anche aggiunto che i costi in termini di budget di tali sforzi si sono rivelati incredibilmente modesti. "Non si tratta di impegnare grandi risorse, ma di prendere decisioni - anche piccole quantità di denaro, se ben impiegate, possono fare la differenza," ha detto.

Le "visite a sorpresa" alle comunità agricole hanno giocato un ruolo cruciale nel favorire lo sviluppo agricolo, ha detto il Presidente Medina, ammettendo di prendere parte di persona a questo tipo di attività. La visita offre ai funzionati pubblici la possibilità di ascoltare e capire meglio i problemi reali delle comunità, oltre che di incoraggiare i piccoli agricoltori a dar vita a cooperative o ad altre organizzazioni in grado di aumentare le loro competenze.

"Le campagne nella Repubblica Domenicana stanno conoscendo una vera rivoluzione", ha detto.

"L'agricoltura di sussistenza su piccoli appezzamenti di terra perpetua il ciclo della povertà. Il solo modo in cui i nostri coltivatori possono essere competitivi è quello di unire le forze," ha aggiunto. "Stiamo vedendo che lavorando insieme verso un obiettivo comune, essi riescono a produrre come mai prima."

La Repubblica Dominicana ha raggiunto il suo principale Obiettivo di Sviluppo del Millennio prima dei termini, riducendo la percentuale di popolazione che soffre la fame dal 34% nel 1990 al 15%.  

Il paese è anche sul punto di emanare una legge che sancisce il diritto al cibo, ha sottolineato Graziano da Silva con approvazione. "L'impegno politico al massimo livello è fondamentale per ottenere la sicurezza alimentare," ha aggiunto.

La COAG si riunisce ogni due anni. I temi chiave in corso di discussione durante questa settimana sono la gestione delle risorse idriche, le malattie del bestiame - in particolare il tentativo di replicare la riuscita eradicazione della peste bovina contro la peste dei piccoli ruminanti - la corretta gestione del suolo e la sicurezza alimentare. 

Photo: ©FAO
Il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva (a destra), e il Presidente Danilo Medina (a sinistra) aprono i lavori del COAG.