Nella Giornata Mondiale della Terra, il Direttore Generale della FAO sottolinea l’importanza di proteggere gli ecosistemi
L’ Organizzazione annuncia una nuova iniziativa per combattere il problema della fame nelle aree montane
22 Aprile 2016, Roma - Durante la cerimonia per celebrare la Giornata Mondiale della Terra, il Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva ha sottolineato l'importanza di proteggere gli ecosistemi, che sono alla base della sicurezza alimentare.
La Giornata della Terra, ha affermato, "ha sollevato la nostra attenzione sul fatto che la terra e i suoi ecosistemi sono la nostra casa. Dobbiamo prenderci cura di loro. Ed è anche servita a farci riflettere sulle sfide ambientali che ci troviamo di fronte, e sui modi migliori per affrontarle."
Il Direttore Generale ha poi piantato una un albero simbolico per rimarcare l'evento - mentre a seguire nella giornata, negli USA tutte le parti dell' Accordo sul Clima di Parigi si ritroveranno a New York per sottoscrivere ufficialmente il trattato.
Il nuovo meccanismo contro la fame nelle aree montane
Di fronte ai livelli crescenti di fame nelle regioni montane dei paesi in via di sviluppo (dove sono circa 329 milioni le persone a rischio di fame), la FAO ha inaugurato uno speciale meccanismo di finanziamento e pianificazione per assicurare a queste aree sviluppo sostenibile e sicurezza alimentare.
Ricerche della FAO affermano che una persona su tre di chi vive nelle aree montane dei paesi in via di sviluppo rischia di non avere accesso alle calorie e ai nutrienti necessari per condurre una vita sana
- un numero che può arrivare a uno su due nelle zone rurali di montagna.
Un rapporto della FAO pubblicato l'anno scorso ha rivelato che la vulnerabilità alla fame nelle aree montane è cresciuta del 30% tra il 2000 e il 2012, mentre contemporaneamente i tassi della fame a livello mondiale sono diminuiti.
Tramite la nuova iniziativa "Mountain Facility" (Meccanismo per le Montagne N.d.T) , la FAO mira a rispondere a questo trend allarmante sostenendo i governi e le ONG nell'affrontare le vecchie e le nuove sfide legate al cambiamento climatico, all'accesso ai mercati e alla gestione delle risorse naturali, tra le altre cose.
Sostenuto dalla Partnership per le Montagne interna alla FAO, il Meccanismo sta raccogliendo fondi per affrontare il problema della sicurezza alimentare nelle zone montane attraverso cinque aree di intervento: economie locali, adattamento al cambiamento climatico, risorse naturali, misure politiche e costruzione delle capacità.
"Non possiamo parlare di lotta alla fame e promozione dello sviluppo mondiale senza prestare attenzione particolare ai problemi e ai bisogni delle comunità montane. I numeri lo dimostrano e la nostra volontà di progresso lo richiede," ha detto il Vicedirettore Generale della FAO Rene Castro Salazar.
Tra gli esempi di intervento rientrano il miglioramento delle catene del valore dei prodotti montani eco-sostenibili, l'aumento delle possibilità di accesso alla formazione e al credito per i gruppi vulnerabili come le donne e le popolazioni indigene, e la creazione di piani di gestione del rischio disastri che possano aiutare le comunità a mitigare gli effetti negativi degli shock.
Il piano d'azione prevede anche delle attività volte a preservare e reintegrare le risorse idriche, il suolo e le foreste ed a proteggere la preziosa biodiversità delle montagne.
Le aree montane coprono il 22% della superficie terrestre ed ospitano il 13% della popolazione mondiale. Il 90% delle persone residenti in tali aree vive nei paesi in via di sviluppo.
Per le comunità montane, il fattore chiave è la crescita inclusiva, ovvero una crescita che promuova l'accesso a cibo, risorse, infrastrutture e formazione per tutti, in particolare per le persone povere e le donne, in modo da poter sviluppare il loro potenziale.
Inserire le aree montane nei piani di sviluppo nazionale e delineare delle politiche specifiche e delle istituzioni solide per tali aree sono due punti chiave verso cui la FAO mira a canalizzare risorse attraverso il Meccanismo per le Montagne.
Il Meccanismo è stato annunciato nel corso di un evento organizzato a Roma dalle Rappresentanze Permanenti di Costa Rica, Italia, Uganda e Svizzera presso le Nazioni Unite, che attraverso la Partnership per le Montagne, hanno assunto un ruolo di primo piano nel promuovere il dibattito sulle problematiche delle aree montane nei paesi in via di sviluppo.
La Giornata della Terra, ha affermato, "ha sollevato la nostra attenzione sul fatto che la terra e i suoi ecosistemi sono la nostra casa. Dobbiamo prenderci cura di loro. Ed è anche servita a farci riflettere sulle sfide ambientali che ci troviamo di fronte, e sui modi migliori per affrontarle."
Il Direttore Generale ha poi piantato una un albero simbolico per rimarcare l'evento - mentre a seguire nella giornata, negli USA tutte le parti dell' Accordo sul Clima di Parigi si ritroveranno a New York per sottoscrivere ufficialmente il trattato.
Il nuovo meccanismo contro la fame nelle aree montane
Di fronte ai livelli crescenti di fame nelle regioni montane dei paesi in via di sviluppo (dove sono circa 329 milioni le persone a rischio di fame), la FAO ha inaugurato uno speciale meccanismo di finanziamento e pianificazione per assicurare a queste aree sviluppo sostenibile e sicurezza alimentare.
Ricerche della FAO affermano che una persona su tre di chi vive nelle aree montane dei paesi in via di sviluppo rischia di non avere accesso alle calorie e ai nutrienti necessari per condurre una vita sana
- un numero che può arrivare a uno su due nelle zone rurali di montagna.
Un rapporto della FAO pubblicato l'anno scorso ha rivelato che la vulnerabilità alla fame nelle aree montane è cresciuta del 30% tra il 2000 e il 2012, mentre contemporaneamente i tassi della fame a livello mondiale sono diminuiti.
Tramite la nuova iniziativa "Mountain Facility" (Meccanismo per le Montagne N.d.T) , la FAO mira a rispondere a questo trend allarmante sostenendo i governi e le ONG nell'affrontare le vecchie e le nuove sfide legate al cambiamento climatico, all'accesso ai mercati e alla gestione delle risorse naturali, tra le altre cose.
Sostenuto dalla Partnership per le Montagne interna alla FAO, il Meccanismo sta raccogliendo fondi per affrontare il problema della sicurezza alimentare nelle zone montane attraverso cinque aree di intervento: economie locali, adattamento al cambiamento climatico, risorse naturali, misure politiche e costruzione delle capacità.
"Non possiamo parlare di lotta alla fame e promozione dello sviluppo mondiale senza prestare attenzione particolare ai problemi e ai bisogni delle comunità montane. I numeri lo dimostrano e la nostra volontà di progresso lo richiede," ha detto il Vicedirettore Generale della FAO Rene Castro Salazar.
Tra gli esempi di intervento rientrano il miglioramento delle catene del valore dei prodotti montani eco-sostenibili, l'aumento delle possibilità di accesso alla formazione e al credito per i gruppi vulnerabili come le donne e le popolazioni indigene, e la creazione di piani di gestione del rischio disastri che possano aiutare le comunità a mitigare gli effetti negativi degli shock.
Il piano d'azione prevede anche delle attività volte a preservare e reintegrare le risorse idriche, il suolo e le foreste ed a proteggere la preziosa biodiversità delle montagne.
Le aree montane coprono il 22% della superficie terrestre ed ospitano il 13% della popolazione mondiale. Il 90% delle persone residenti in tali aree vive nei paesi in via di sviluppo.
Per le comunità montane, il fattore chiave è la crescita inclusiva, ovvero una crescita che promuova l'accesso a cibo, risorse, infrastrutture e formazione per tutti, in particolare per le persone povere e le donne, in modo da poter sviluppare il loro potenziale.
Inserire le aree montane nei piani di sviluppo nazionale e delineare delle politiche specifiche e delle istituzioni solide per tali aree sono due punti chiave verso cui la FAO mira a canalizzare risorse attraverso il Meccanismo per le Montagne.
Il Meccanismo è stato annunciato nel corso di un evento organizzato a Roma dalle Rappresentanze Permanenti di Costa Rica, Italia, Uganda e Svizzera presso le Nazioni Unite, che attraverso la Partnership per le Montagne, hanno assunto un ruolo di primo piano nel promuovere il dibattito sulle problematiche delle aree montane nei paesi in via di sviluppo.

Vulnerability to hunger has risen by 30 percent in mountain areas between 2000 and 2012, at the same time that hunger levels worldwide have fallen.