Foreste sane e produttive cruciali per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, climatici e relativi alla terra e alla biodiversità
Volontà politica e azioni concertate in tutti i settori rilevanti necessarie per porre fine alla deforestazione e aumentare la copertura forestale
22 febbraio 2018, Roma - Mantenere foreste sane, produttive e diversificate è fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. E per questo servono impegno politico e un'azione concertata tra tutti gli attori e le istituzioni coinvolte, ad ogni livello.
Questo il messaggio della Conferenza Internazionale per Fermare la Deforestazione e aumentare la copertura forestale, organizzata dalla "Collaborative Partnership on Forests" e tenutasi dal 20 al 22 febbraio a Roma.
All'evento hanno partecipato oltre 300 rappresentanti di istituzioni governative operanti in ambito forestale, agricolo, ambientale o dell'allevamento, oltre a rappresentanti del settore privato, di organizzazioni di piccoli produttori, della società civile, di popolazioni indigene, e del mondo della ricerca. Tutti hanno sottolineato la necessità di un'azione rapida per accelerare i progressi verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e a tutela delle foreste.
Integrare attività forestali e agricole
Anche se i tassi di deforestazione si sono dimezzati negli ultimi 20 anni - passando da una perdita di superfice forestale netta di 7,3 milioni di ettari nel 2000 a 3,3 milioni di ettari nel 2015 - la deforestazione e il degrado forestale continuano ad una velocità allarmante. Le stime indicano che circa l'80 per cento delle perdite sono dovute alla trasformazione delle foreste in terreni agricoli.
I partecipanti all'evento hanno sottolineato l'importanza di affrontare i fattori che favoriscono la deforestazione e il degrado forestale, fornendo alle comunità locali fonti alternative e sostenibili di carburante, fibra, acqua potabile e cibo.
La competizione per l'uso delle terre tra foreste e agricoltura - hanno ricordato i partecipanti - potrebbe essere risolta introducendo sistemi di produzione agricola diversificati che integrano alberi, cereali e allevamento con un approccio integrato al paesaggio. Ripristinare le aree ormai degradate viene incontro a queste necessità oltre a contribuire a rispondere all'aumento della domanda di cibo legata all'aumento della popolazione.
Questo approccio permetterebbe inoltre di venire in contro all'aumento previsto della domanda di fibra di legno - anch'esso legato all'aumento della popolazione -, in un contesto in cui è fondamentale promuovere la produzione e il consumo sostenibile di prodotti forestali, fornendo valore alle foreste.
Esempi includono sistemi agro-forestali in cui alberi da frutto o arbusti crescono in mezzo o attorno a coltivazioni di cereali, oppure sistemi silvi-pastorali che combinano agricoltura, silvicoltura e aree di pascolo di animali addomesticati condividendo così i mutui benefici.
Adottare tali approcci permetterebbe di aumentare la produzione agricola e la resilienza, di promuovere la sicurezza alimentare e la nutrizione, di sostenere i redditi dei piccoli produttori e di migliorare la gestione sostenibile delle foreste.
I partecipanti hanno inoltre sottolineato la necessità di sostenere la stabilità dei mezzi di sostentamento e del ruolo delle foreste in quanto fornitrici di servizi ecosistemici, riconoscendo i diversi valori "nascosti" delle foreste, come la pollinazione, e rafforzando sistemi semplici e diretti di pagamento per i servizi ecosistemici.
Rafforzare il ruolo del settore privato e dei giovani
Nel documento finale della Conferenza, gli esperti hanno sottolineato che la "responsabilità sociale" delle aziende agricole gioca un ruolo chiave nel porre fine alla deforestazione. Strumenti di regolazione del commercio internazionale dovrebbero promuoverne l'azione, favorendo i prodotti "deforestation-free". Andrebbe inoltre garantito anche ai piccoli produttori un migliore accesso ai servizi, al credito e ai mercati.
In questo contesto la Conferenza ha sottolineato che per sostenere investimenti e gli investimenti per un uso sostenibile delle terre e delle foreste servono incentivi positivi, una governance migliorata, partenariati tra settore pubblico e privato e strumenti innovativi di finanziamento.
Si è inoltre posto l'accento sul ruolo fondamentale dei giovani come agenti del cambiamento e si è ribadito l'importanza di rafforzare l'educazione ad ogni livello come componente essenziale per costruire le capacità di porre fine alla deforestazione e promuovere la crescita delle foreste.
Appuntamenti futuri
La "International Conference on Working across Sectors to Halt Deforestation and Increase Forest Area - from Aspiration to Action" è la prima conferenza tecnica di primo piano sulla silvicoltura, dall'adozione dell'Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030 e del - primo nel suo genere - Piano Strategico per le Foreste delle Nazioni Unite 2017-2030 (UNSPF).
I risultati della conferenza verranno riportati al Forum ONU sulle Foreste che si terrà a maggio di quest'anno e da lì al Forum di Alto Livello delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile, che si occuperà di rivedere i progressi fatti verso il raggiungimento dell'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 15, Vita sulla Terra - il prossimo luglio.
Questo il messaggio della Conferenza Internazionale per Fermare la Deforestazione e aumentare la copertura forestale, organizzata dalla "Collaborative Partnership on Forests" e tenutasi dal 20 al 22 febbraio a Roma.
All'evento hanno partecipato oltre 300 rappresentanti di istituzioni governative operanti in ambito forestale, agricolo, ambientale o dell'allevamento, oltre a rappresentanti del settore privato, di organizzazioni di piccoli produttori, della società civile, di popolazioni indigene, e del mondo della ricerca. Tutti hanno sottolineato la necessità di un'azione rapida per accelerare i progressi verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e a tutela delle foreste.
Integrare attività forestali e agricole
Anche se i tassi di deforestazione si sono dimezzati negli ultimi 20 anni - passando da una perdita di superfice forestale netta di 7,3 milioni di ettari nel 2000 a 3,3 milioni di ettari nel 2015 - la deforestazione e il degrado forestale continuano ad una velocità allarmante. Le stime indicano che circa l'80 per cento delle perdite sono dovute alla trasformazione delle foreste in terreni agricoli.
I partecipanti all'evento hanno sottolineato l'importanza di affrontare i fattori che favoriscono la deforestazione e il degrado forestale, fornendo alle comunità locali fonti alternative e sostenibili di carburante, fibra, acqua potabile e cibo.
La competizione per l'uso delle terre tra foreste e agricoltura - hanno ricordato i partecipanti - potrebbe essere risolta introducendo sistemi di produzione agricola diversificati che integrano alberi, cereali e allevamento con un approccio integrato al paesaggio. Ripristinare le aree ormai degradate viene incontro a queste necessità oltre a contribuire a rispondere all'aumento della domanda di cibo legata all'aumento della popolazione.
Questo approccio permetterebbe inoltre di venire in contro all'aumento previsto della domanda di fibra di legno - anch'esso legato all'aumento della popolazione -, in un contesto in cui è fondamentale promuovere la produzione e il consumo sostenibile di prodotti forestali, fornendo valore alle foreste.
Esempi includono sistemi agro-forestali in cui alberi da frutto o arbusti crescono in mezzo o attorno a coltivazioni di cereali, oppure sistemi silvi-pastorali che combinano agricoltura, silvicoltura e aree di pascolo di animali addomesticati condividendo così i mutui benefici.
Adottare tali approcci permetterebbe di aumentare la produzione agricola e la resilienza, di promuovere la sicurezza alimentare e la nutrizione, di sostenere i redditi dei piccoli produttori e di migliorare la gestione sostenibile delle foreste.
I partecipanti hanno inoltre sottolineato la necessità di sostenere la stabilità dei mezzi di sostentamento e del ruolo delle foreste in quanto fornitrici di servizi ecosistemici, riconoscendo i diversi valori "nascosti" delle foreste, come la pollinazione, e rafforzando sistemi semplici e diretti di pagamento per i servizi ecosistemici.
Rafforzare il ruolo del settore privato e dei giovani
Nel documento finale della Conferenza, gli esperti hanno sottolineato che la "responsabilità sociale" delle aziende agricole gioca un ruolo chiave nel porre fine alla deforestazione. Strumenti di regolazione del commercio internazionale dovrebbero promuoverne l'azione, favorendo i prodotti "deforestation-free". Andrebbe inoltre garantito anche ai piccoli produttori un migliore accesso ai servizi, al credito e ai mercati.
In questo contesto la Conferenza ha sottolineato che per sostenere investimenti e gli investimenti per un uso sostenibile delle terre e delle foreste servono incentivi positivi, una governance migliorata, partenariati tra settore pubblico e privato e strumenti innovativi di finanziamento.
Si è inoltre posto l'accento sul ruolo fondamentale dei giovani come agenti del cambiamento e si è ribadito l'importanza di rafforzare l'educazione ad ogni livello come componente essenziale per costruire le capacità di porre fine alla deforestazione e promuovere la crescita delle foreste.
Appuntamenti futuri
La "International Conference on Working across Sectors to Halt Deforestation and Increase Forest Area - from Aspiration to Action" è la prima conferenza tecnica di primo piano sulla silvicoltura, dall'adozione dell'Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030 e del - primo nel suo genere - Piano Strategico per le Foreste delle Nazioni Unite 2017-2030 (UNSPF).
I risultati della conferenza verranno riportati al Forum ONU sulle Foreste che si terrà a maggio di quest'anno e da lì al Forum di Alto Livello delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile, che si occuperà di rivedere i progressi fatti verso il raggiungimento dell'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 15, Vita sulla Terra - il prossimo luglio.

Un sistema agro-forestale presso Yanamono, Peru, che combina alberi, pascoli e alevamenti di bufali.