This article is not available in Portuguese.

Click this message to close.

Al vaglio del Comitato per l’agricoltura della FAO il progetto di trasformare il settore dell’allevamento per contribuire al conseguimento degli OSS

Il Direttore Generale della FAO invoca l’adozione di un approccio integrato dei sistemi agroalimentari per far fronte con maggior efficacia all’insicurezza alimentare e alla malnutrizione durante l’emergenza COVID-19

28 settembre 2020, Roma - Nel discorso di inaugurazione pronunciato in occasione della 27a sessione del  Comitato per l'agricoltura (COAG), il Direttore Generale della FAO, QU Dongyu, ha dichiarato che, per valorizzare il loro contributo alla sicurezza alimentare, alla nutrizione e a regimi alimentari sani, i settori agricoli, in particolare l'industria dell'allevamento, devono transitare verso la dimensione della sostenibilità, una trasformazione questa che concorrerà anche a gestire una ricostruzione efficace all'indomani della pandemia COVID-19 e di altre sfide analoghe.

QU ha aggiunto che un settore dell'allevamento sostenibile promuoverà una crescita economica di tipo inclusivo, migliorerà le condizioni di vita della popolazione, sosterrà la salute e il benessere degli animali, e affronterà le questioni ambientali.  

Per il COAG si tratta della prima sessione gestita in modalità virtuale; alla riunione, che sarà aperta al pubblico, prenderanno parte oltre 120 Stati membri, partner e singoli cittadini. Il tema centrale individuato per la sessione di quest'anno è l'allevamento sostenibile per favorire il conseguimento degli OSS.

Nel suo intervento diretto ai membri del Comitato, ai rappresentanti delle Nazioni Unite e delle agenzie specializzate e ad altri delegati, il Direttore Generale della FAO ha sottolineato la necessità di adottare un approccio olistico e inclusivo alle politiche e alle azioni tecniche riguardanti il settore dell'allevamento, che coinvolga tutte le parti interessate della filiera alimentare. A tale proposito, ha posto in evidenza il ruolo fondamentale che il settore privato può giocare in questo scenario e l'importanza di avviare partenariati stabili con il comparto in questione.

Osservando che gli effetti congiunti della pandemia COVID-19, delle misure restrittive adottate in risposta alla stessa e della conseguente recessione a livello mondiale aggraveranno la situazione delle aziende agricole a conduzione familiare e degli individui più vulnerabili, il Direttore Generale della FAO ha ribadito la necessità di accordare maggiore sostegno all'agricoltura sostenibile e di aumentare gli investimenti in conoscenze, infrastrutture e tecnologie.

"Una nostra stima suggerisce che nel 2020 la pandemia potrebbe far migrare nelle fila dei sottoalimentati fino a 132 milioni di persone in tutto il mondo. Sarebbe un esito disastroso, soprattutto alla luce dell'Agenda 2030 e degli Obiettivi di sviluppo sostenibile", ha fatto presente QU, che ha perciò auspicato l'adozione di un approccio integrato dei sistemi agroalimentari che consenta di fronteggiare in maniera esauriente ed efficace i problemi legati alla sicurezza alimentare, alla disponibilità di mezzi di sostentamento e alla gestione delle risorse naturali.

Oltre alle pressioni poste dall'emergenza COVID-19, ha rammentato il Direttore Generale della FAO, i sistemi agricoli e alimentari si trovano a dover fare i conti con altre minacce inedite tra cui i cambiamenti climatici, che compromettono  il rendimento dei raccolti, impoveriscono la diversità delle colture e delle specie animali, e aumentano l'incidenza e la diffusione di organismi nocivi e malattie.

"Le persone più esposte agli shock climatici e alle calamità naturali sono i 2,5 milioni di piccoli agricoltori, pastori, pescatori e comunità dipendenti dalle foreste che  devono il proprio sostentamento alla disponibilità di risorse naturali", ha rilevato.

Il Direttore Generale della FAO ha invitato i paesi a intensificare gli interventi volti ad agire sulle cause profonde della fame e della malnutrizione, attraverso cambiamenti radicali delle modalità di produzione, distribuzione e consumo degli alimenti.

A tale scopo, ha rimarcato, occorre trasformare i sistemi alimentari e agricoli garantendo inclusione e uguaglianza, individuare e adottare approcci moderni e tecnologie innovative nel settore agricolo, spostarsi verso modelli di produzione e consumo più sostenibili e diversificati, e migliorare il buon governo.

"Il traguardo che intendiamo raggiungere insieme è inequivocabile: un domani libero dalla fame, attraverso una produzione migliore, una nutrizione migliore e un ambiente migliore per una vita migliore!" ha concluso il Direttore Generale.

La FAO non si ferma, nonostante la pandemia

Fin dall'inizio della pandemia, la FAO si è adoperata per espletare il suo mandato senza interruzioni salvaguardando al tempo stesso la salute e il benessere dei suoi dipendenti. In luglio, l'Agenzia delle Nazioni Unite ha presentato il Programma globale di risposta e ripresa dall'emergenza COVID-19, teso sia prevenire una crisi alimentare di portata mondiale durante e dopo la pandemia COVID-19, sia a tracciare una risposta in termini di sviluppo nel medio e lungo periodo per la sicurezza alimentare e la nutrizione.

A livello normativo, la Conferenza della FAO ha adottato il Codice di condotta internazionale per un uso e una gestione sostenibili dei fertilizzanti e i Dieci elementi dell'agroecologia, mentre è in fase di attuazione la Strategia della FAO sui cambiamenti climatici.

Sul piano operativo, la FAO ha continuato ad assistere i suoi membri nella lotta ai parassiti delle piante e alle malattie zoonotiche, che compromettono la vita e i mezzi di sussistenza di milioni di persone; un esempio fra tutti è quello delle locuste del deserto, una minaccia che rimane una priorità per la FAO, soprattutto in un momento in cui le attività sul campo sono ostacolate dalla pandemia.

Tra gennaio e agosto 2020 le misure di controllo hanno interessato oltre 760 000 ettari di terreno distribuiti su dieci paesi, dal Corno d'Africa allo Yemen. In quest'area le operazioni di controllo hanno evitato la perdita di un volume stimato di 1,52 milioni di tonnellate di cereali nella regione. Si tratta di un quantitativo di grano del valore di 456 milioni di USD, sufficiente a nutrire 9,88 milioni di persone per un intero anno.

In alcuni paesi, tra cui Etiopia e Somalia, la FAO e i governi nazionali sono attualmente alle prese con una seconda generazione di locuste che sta formando nuovi sciami su un territorio di vaste dimensioni. I governi gestiscono le operazioni di controllo e sorveglianza con il sostegno della FAO, che mette a disposizione pesticidi, biopesticidi, attrezzature, velivoli e interventi di formazione.

La FAO ha inoltre avviato l'Azione globale per il controllo della Lafigma, che permetterà di confezionare una risposta vigorosa e coordinata alla rapida diffusione della Lafigma a tutti i livelli.

Infine, l'agenzia delle Nazioni Unite fornisce assistenza per contribuire a creare un mondo libero dall'infezione da virus della peste dei piccoli ruminanti e per definire misure atte a contrastare la peste suina africana e altre importanti malattie zoonotiche.

A proposito del COAG 27

Il COAG si riunisce con cadenza biennale. Nel corso della sessione del COAG 27, il tema principale oggetto di discussione da parte dei delegati, accanto ad altre importanti tematiche, sarà l'allevamento sostenibile per favorire il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS).

Il settore dell'allevamento, infatti, oltre a rivestire un ruolo cardine per lo sviluppo sostenibile dell'agricoltura, contribuisce direttamente o indirettamente a ciascuno dei 17 OSS.

Il COAG rivedrà altresì il ruolo centrale che l'alimentazione e l'agricoltura possono giocare nel conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile e fornirà orientamenti per rafforzare ulteriormente il sostegno della FAO al raggiungimento di tali obiettivi nel Decennio di azione per lo sviluppo sostenibile.

Photo: ©FAO/Fahad Kaizer
Una contadina con il suo bestiame presso Kurigram, Bangladesh.