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Cala per il secondo mese consecutivo l’Indice dei prezzi alimentari della FAO

L’incremento della produzione e le buone prospettive dell’offerta della maggior parte delle derrate influenzano i prezzi

Roma, 5 giugno 2014 - L'Indice dei prezzi alimentari della FAO a maggio, per il secondo mese consecutivo, è sceso, continuando un trend al ribasso dai 10 mesi di prezzi alti avuti sino al mese di marzo. I prezzi sono scesi a motivo dell'ampia offerta della maggior parte delle derrate incluse nell'indice.

Contemporaneamente, un altro rapporto della FAO, il Cereal Supply and Demand Brief, (Il Bollettino mensile sull'offerta e sulla domanda di cereali N.d.T.) mostra che le prospettive dell'offerta globale di cereali per la campagna di commercializzazione 2014/15 sono notevolmente migliorate rispetto al precedente rapporto di Maggio.

L'indice dei prezzi alimentari, che si basa sui prezzi di un paniere di prodotti alimentari commercializzati a livello internazionale, nel mese maggio ha registrato una media di 207,8 punti, un calo di 2,5 punti (l'1,2%) rispetto al mese di aprile, e di quasi 7 punti, ovvero del 3,2% al di sotto del livello del maggio 2013.

L'indice a marzo aveva toccato il punto più alto in dieci mesi registrando 213 punti, ma è calato in aprile e maggio, a ragione dei prezzi più bassi dei latticini, dei cereali e degli oli vegetali. I prezzi dello zucchero sono andati invece contro tendenza registrando forti guadagni in maggio, mentre i prezzi della carne sono rimasti stabili.

L'Indice dei prezzi cerealicoli della FAO nel mese di maggio ha registrato una media di 204,4 punti un calo di 2,4 punti (l'1,2%), rispetto al mese di aprile e 30 punti (il 13%) in meno rispetto allo scorso anno. Il calo di maggio è stato in gran parte dovuto ai prezzi del mais, che sono scesi in risposta alle favorevoli condizioni di crescita e alle buone prospettive dell'offerta nel 2014/15.  I prezzi del grano, che avevano contribuito all'aumento dei prezzi nei mesi precedenti, anche per il timore di possibili interruzioni dei flussi commerciali provenienti dall'Ucraina, sono scesi, mentre quelli del riso non hanno avuto grossi cambiamenti.

"Aspettavamo i dati del mese di maggio con preoccupazione, per le condizioni meteorologiche avverse, soprattutto negli Stati Uniti, e per le tensioni geopolitiche nella regione del Mar Nero, ma verso la seconda metà del mese, abbiamo iniziato a vedere prezzi del grano più bassi per le migliorate condizioni climatiche e la regolare continuazione delle spedizioni dall'Ucraina", ha commentato l'economista senior della FAO Abdolreza Abbassian.

I prezzi degli oli vegetali a maggio hanno registrato una media di 195,3 punti, un calo di 3,7 punti (l'1,8%) rispetto al mese di aprile, riflesso delle quotazioni più basse dell'olio di palma, di quello di soia e di quello di colza.

Dopo un periodo di esportazione limitate e di prezzi eccezionalmente elevati nel 2013 e all'inizio del 2014, il mercato dei prodotti lattiero-caseari sta in qualche modo avendo qualche aggiustamento via via che migliorano le prospettive della produzione. L'Indice FAO dei prezzi dei prodotti lattiero caseari ha registrato a maggio una media di 238,9 punti, un secondo brusco calo mensile, una diminuzione di 12 punti (il 5%) rispetto ad aprile.

I Prezzi della carne hanno registrato una media 189,1 punti, rimanendo pressoché invariati rispetto al mese di aprile.

I prezzi dello zucchero sono saliti, con una media di 259,2 punti, un aumento di 9,3 punti (il 3,7%), rispetto ad aprile, per iniziali previsioni di un deficit di produzione per la stagione 2014/15, a causa delle condizioni climatiche correlate a El Niño.

Il Bollettino FAO sull'offerta e sulla domanda di cereali

L'aggiornamento mensile della FAO sul mercato mondiale dei cereali, il Bollettino FAO sull'offerta e sulla domanda di cereali, prevede per il 2014 una produzione cerealicola mondiale di quasi 2.480 milioni di tonnellate (compreso il riso lavorato), quasi l'1% (21,5 milioni di tonnellate) superiore a quanto anticipato nel mese di maggio, anche se ancora l'1,4 % più basso rispetto al 2013.

La previsione sulla produzione mondiale di cereali secondari è di 1.274 milioni di tonnellate , 18,6 milioni di tonnellate in più rispetto a quanto segnalato a maggio, con la maggior parte dell'aggiustamento verso l'alto dovuto alle migliori prospettive per le colture di mais negli Stati Uniti e migliori raccolti di quanto previsto precedentemente in Argentina e Brasile.

La produzione mondiale di grano nel 2014 è prevista intorno a 703 milioni di tonnellate, in crescita marginalmente dalla previsione maggio, anche se in calo rispetto all'anno precedente. La produzione di riso nel 2014 dovrebbe raggiungere circa 503 milioni di tonnellate (compreso quello lavorato), 1,9 milioni più di quanto previsto il mese scorso, e il 1,2% in più rispetto al 2013.

Scorte mondiali di cereali

La previsione per le scorte mondiali di cereali alla fine della stagione dei raccolti che terminano nel 2015, è aumentata di quasi 10 milioni di tonnellate rispetto a maggio, raggiungendo 576 milioni di tonnellate. Sulla base delle ultime previsioni, lo "stock to use ratio" (il rapporto tra stock finali e utilizzazioni interne N.d.T.) per i cereali, a livello mondiale, potrebbe raggiungere la cifra record per gli ultimi 10 anni del 23,1 %, in crescita marginalmente rispetto al 2013/14.

Vedere anche il rapporto AMIS Market Monitor, la sinossi mensile delle principali colture alimentari preparata dal Sistema d'informazione sul mercato agricolo G - 20 ( AMIS ). 

Photo: ©FAO/Ivo Balderi
I prezzi dei cereali sono in calo e le previsioni per la produzione sono state riviste al rialzo.