L’indice FAO dei prezzi dei prodotti alimentari in crescita a febbraio

A trainare l’aumento generale è l’incremento dei prezzi di zucchero, prodotti lattiero-caseari e oli vegetali

FAO

L'Indice FAO dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è aumentato del 4,0 percento da gennaio, con una media di 148,7 punti.

©FAO/Karen Minasyan

07/03/2025
Roma – L’indice di riferimento per i prezzi mondiali dei generi alimentari è salito in febbraio, spinto dall’incremento dei prezzi di zucchero, prodotti lattiero-caseari e oli vegetali. È quanto emerge dal nuovo rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) pubblicato in data odierna.

L'Indice FAO dei prezzi dei prodotti alimentari, che rileva le variazioni mensili dei prezzi internazionali di un paniere di generi alimentari di largo consumo a livello globale, ha registrato in febbraio un valore medio di 127,1 punti, in crescita dell'1,6 percento dal mese precedente e dell'8,2 percento rispetto a febbraio 2024.

Sull’impennata di questo mese pesa soprattutto l’Indice FAO dei prezzi dello zucchero, che da gennaio ha guadagnato il 6,6 percento, dopo tre mesi consecutivi di flessione, raggiungendo un valore di 118,5 punti. A spingere in alto l’asticella dei prezzi sono stati i timori di un probabile calo dell’offerta mondiale nella stagione 2024-2025, soprattutto a fronte di una potenziale contrazione della produzione in India e di condizioni meteorologiche avverse che hanno compromesso i raccolti in Brasile.

L'Indice FAO dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è aumentato del 4,0 percento da gennaio, con una media di 148,7 punti. L’accelerazione è frutto di un aumento delle quotazioni di tutti i principali prodotti lattiero-caseari, compresi i formaggi e il latte intero in polvere, in un contesto di crescita sostenuta della domanda di importazione, che ha superato la produzione nelle principali regioni esportatrici.

In febbraio, l'Indice FAO dei prezzi degli oli vegetali ha fatto segnare una media di 156,0 punti, che equivale a un aumento del 2,0 percento da gennaio e del 29,1 percento rispetto a un anno fa. Si tratta di un rialzo principalmente dovuto all’incremento delle quotazioni degli oli di palma, soia e semi di girasole, a sua volta riconducibile alle limitazioni stagionali dell’offerta nell’Asia sudorientale e alla forte domanda del settore del biodiesel.

L’Indice FAO dei prezzi dei cereali è aumentato dello 0,7 percento a febbraio, facendo registrare una media di 112,6 punti. I rincari dei prezzi del grano sono attribuibili alla riduzione delle scorte nella Federazione russa e alle preoccupazioni per le condizioni dei raccolti nell’Europa orientale e nell’America settentrionale, benché l’indice complessivo sia rimasto leggermente al di sotto del livello di febbraio 2024. Progressivo aumento anche per i prezzi mondiali del mais, sostenuti da una contrazione delle scorte in Brasile e dal rinvigorimento della domanda di esportazioni degli Stati Uniti. Viceversa, i prezzi del riso a livello globale sono precipitati del 6,8 percento a febbraio, a causa dell’abbondante disponibilità di scorte esportabili e della debole domanda di importazioni.

L’Indice FAO dei prezzi della carne è rimasto stabile in febbraio, con una media di 118,0 punti, pari a un lieve calo dello 0,1 percento da gennaio. Mentre i prezzi internazionali delle carni avicole e suine si sono allentati, grazie all’abbondanza di scorte, le quotazioni delle carni ovine e bovine sono rimaste stabili, anche per effetto della forte domanda di importazione a livello mondiale.

Una prima previsione indica un modesto incremento della produzione mondiale di grano nel 2025

La FAO ha pubblicato il suo ultimo Bollettino sull’offerta e la domanda di cereali, che prevede nel 2025 una produzione mondiale di grano pari a 796 milioni di tonnellate, con un modesto incremento di quasi l’1 percento dall’anno precedente. Questa previsione è sostenuta dai previsti incrementi di produzione nell’Unione europea, soprattutto in Francia e in Germania, dove si attende un aumento delle semine di grano tenero. Tuttavia, fattori climatici quali la siccità nell’Europa orientale e un eccesso di precipitazioni nelle regioni occidentali potrebbero compromettere il miglioramento delle rese. Negli Stati Uniti d’America, è previsto un aumento delle superfici coltivate a grano, anche se le rese potrebbero calare leggermente a causa della siccità a cui sono esposte le colture invernali.

Per la produzione di riso è atteso un livello record di 543 milioni di tonnellate (in equivalente macinato) nella stagione 2024-2025, grazie alle prospettive positive dei raccolti in India e alle condizioni di coltivazione favorevoli in Cambogia e a Myanmar.

La FAO ha rivisto al rialzo le stime relative alla produzione mondiale di cereali nel 2024, portandola a 2 842 milioni di tonnellate, in lieve incremento rispetto al livello del 2023.

Per la campagna 2024-2025, l’utilizzo di cereali a livello mondiale si attesterebbe a 2 867 milioni di tonnellate, con un incremento dell’1,0 percento rispetto all’anno precedente, dovuto a un consumo record di riso. L’utilizzo del grano, invece, dovrebbe rimanere stabile, poiché il modesto calo del consumo alimentare sarà compensato da un aumento dell’uso industriale, soprattutto in Cina.

La FAO prevede un calo dell’1,9 percento delle scorte mondiali di cereali, anticipando un volume di scorte finali pari a 869,3 milioni di tonnellate nel 2025, quando l’aumento delle scorte atteso nella Federazione russa e in Ucraina sarà compensato dalle riduzioni altrove. Il rapporto globale tra scorte e utilizzo di cereali dovrebbe scendere al 29,9 percento, che resta comunque un livello di approvvigionamento “confortevole”. Inoltre, la FAO ha rivisto al ribasso le previsioni relative al commercio globale di cereali, stimandolo in 484,2 milioni di tonnellate, in flessione del 5,6 percento rispetto alla precedente stagione, a causa dei cambiamenti nella dinamica delle esportazioni.

Le previsioni relative ai raccolti 2025 variano da regione a regione

La FAO ha pubblicato oggi una nuova edizione del suo rapporto Prospettive dei raccolti e situazione alimentare. Guardando al 2025, in Africa, il prolungarsi della siccità nell’Africa settentrionale sta pregiudicando le previsioni relative alla produzione cerealicola, mentre nell’Africa meridionale una congiuntura favorevole delle precipitazioni dovrebbe facilitare uno slancio delle rese dopo le significative perdite del 2024.

In Asia, la prospettiva è mista. In Estremo Oriente, è attesa una crescita protratta della produzione di grano per il 2025, trainata da un elevato numero di semine e da condizioni meteorologiche favorevoli. Per contro, il Medio Oriente asiatico è alle prese con un calo delle precipitazioni dalla fine del 2024, che ha avuto un impatto negativo sulle rese e pone il rischio di raccolti di grano inferiori alla media degli ultimi cinque anni. 

Nel frattempo, in America latina e nei Caraibi, condizioni meteorologiche variabili stanno influenzando negativamente la produzione di mais nell’America meridionale, mentre l’Argentina è anche esposta al rischio aggiuntivo di focolai di infezione da Spiroplasma. Nonostante queste difficoltà, si stima che la produzione complessiva continui a mantenersi sopra la media, perlopiù grazie alle buone prospettive di raccolto in Brasile. Nell’America centrale e nei Caraibi, il protrarsi della siccità ha ridotto le semine di cereali in Messico, mentre, in altre zone, le condizioni meteorologiche favorevoli dovrebbero sostenere le rese.

Il rapporto evidenzia, inoltre, che 45 paesi, di cui 33 in Africa, nove in Asia, due in America latina e Caraibi, e uno in Europa, necessitano attualmente di aiuti alimentari esterni. Secondo il rapporto, i conflitti in corso e l’insicurezza civile continuano a essere le principali cause della fame grave, con le popolazioni della Striscia di Gaza (Palestina) e del Sudan esposte a livelli di insicurezza alimentare acuta (Fase 5 dell’IPC).

Anche il Sistema d'informazione sui mercati agricoli (AMIS), ospitato dalla FAO, ha pubblicato in data odierna l’edizione mensile del suo Osservatorio del mercato. Oltre alle consuete sezioni di analisi di mercato, il rapporto include un articolo con le prime previsioni sulla produzione mondiale di grano del 2025.

Informazioni più approfondite sono disponibili qui.

Contatti

Irina Utkina Ufficio Stampa FAO (+39) 06 570 52542 [email protected]

Ufficio Stampa FAO (Roma) (+39) 06 570 53625 [email protected]