©FAO/Ami Vitale

FAQs sull’Anno Internazionale dei Legumi


INFORMAZIONI GENERALI


Cosa sono i legumi?

Cosa sono i legumi?

I legumi, un sottogruppo delle piante leguminose, sono una specie di pianta appartenente alla famiglia Leguminosae (comunemente nota come famiglia dei piselli) che produce semi commestibili utilizzati nell’alimentazione dell’uomo e degli animali.
Sono classificate come legumi solo le piante coltivate per ottenere grano secco. Le specie leguminose che rientrano tra le verdure (es. piselli verdi, fagiolini) e quelle utilizzate per l’estrazione di olii (es. soia, arachidi) e per la semina (es. trifoglio, erba medica) non sono considerate legume.

Alcuni esempi di legumi.

Alcuni esempi di legumi.

Tra i tipi di legumi più consumati troviamo legumi da granella come fagioli comuni, fagioli cannellini (Phaseolus vulgaris L.), fave (Vicia faba L.), ceci (Cicer arietinum), piselli secchi (Pisum sativum), fagioli mung (Vigna radiata L.), fagioli dall’occhio nero [Vigna unguiculata (L.) Walp.] e diverse varietà di lenticchie (Lens culinaris Medik.). Sono incluse anche specie di legumi meno conosciute come i lupini (es Lupinus albus L., Lupinus mutabilis Dolce) e i fagioli Bambara [Vigna subterranea L. (Verdc.)].

Quante varietà di legumi esistono?

Quante varietà di legumi esistono?

Nonostante non se ne conosca il numero esatto, si può supporre che esistano centinaia di varietà di legumi, incluse molte varietà locali che non vengono esportate o che non crescono in tutto il mondo. Per esempio, l’Istituto Internazionale di ricerca sui raccolti nelle aree semi-aride dei tropici (ICRISAT) ha riportato che 66 varietà di Caiano [Cajanus cajan (L.) Huth] e 77 di ceci sono state diffuse in diversi Paesi.

Perché i legumi sono importanti?

Perché i legumi sono importanti?

I legumi sono importanti per diverse ragioni. Il consumo regolare di legumi può aiutare a migliorare la salute e l’alimentazione, grazie all’alto contenuto di proteine e minerali. Includere i legumi nei sistemi di coltura intercalare e/o utilizzarli come coltura di copertura migliora la fertilità del suolo e riduce la dipendenza dai fertilizzanti chimici, poiché i legumi fissano l’azoto e liberano fosforo, contribuendo così a un sistema produttivo più sostenibile. I legumi sono importanti anche per sostenere e massimizzare la produzione quando vengono alternati alle colture di cereali. In questi casi la resa cerealicola successiva e la concentrazione di proteine grezze possono essere aumentate, grazie all’azoto residuo fornito dalla coltura leguminosa precedente. Tuttavia, i dati e le informazioni relativi al contributo effettivo dei legumi alla sicurezza alimentare e all’alimentazione delle famiglie non sono sufficienti. Questo problema sarà analizzato e documentato in maniera più approfondita durante l’Anno Internazionale dei Legumi.


CONSUMO


Perché i legumi sono così nutrienti?

Perché i legumi sono così nutrienti?

I legumi sono ricchi di nutrienti e sono un’ottima fonte di proteine, particolarmente importanti per la salute umana. Circa il 20-25 percento del peso dei legumi è composto da proteine, il doppio rispetto al grano e il triplo rispetto al riso. Quando vengono mangiati assieme ai cereali, la quantità di proteine nella dieta aumenta significativamente e si forma una proteina completa. I legumi hanno un ridotto contenuto di grassi e zero colesterolo. Anche l’Indice Glicemico (un indicatore dell’effetto sullo zucchero nel sangue) è basso nel caso dei legumi, che sono un’importante fonte di fibre alimentari. Poiché non contengono glutine sono il cibo ideale per i celiaci. Inoltre, i legumi sono ricchi di minerali (ferro, magnesio, potassio, fosforo, zinco) e vitamine del gruppo B (tiamina, riboflavina, niacina, B6,e acido folico) che giocano tutte un ruolo vitale nella salute.

Mangiare legumi può migliorare la salute?

Mangiare legumi può migliorare la salute?

I legumi sono una parte importante di una dieta sana, essendo ricchi di proteine, fibre e di altre sostanze nutrienti essenziali. Gli alti valori di ferro e zinco sono particolarmente benefici per le donne  ed i bambini a rischio di anemia. I legumi contengono inoltre composti bioattivi che in alcuni casi si sono dimostrati utili per combattere il cancro, il diabete e le malattie cardiache. Alcune ricerche sostengono che consumare regolarmente legumi aiuti a controllare e a combattere anche l’obesità.

I legumi possono migliorare la sicurezza alimentare?

I legumi possono migliorare la sicurezza alimentare?

I legumi sono semi secchi e possono essere conservati per lunghi periodi senza perdere i loro valori nutrizionali, consentendo flessibilità e una maggiore disponibilità di cibo tra un raccolto e un altro. Dato che possono essere utilizzati sia per l’autoconsumo che come coltura commerciale, gli agricoltori che coltivano legumi possono scegliere di mangiare e/o vendere il loro raccolto. Inoltre, legumi come il Caiano e il fagiolo Bambara sono in grado di crescere in suoli poveri e ambienti semi-aridi dove altre colture non possono crescere. I residui vegetali dei legumi da granella sono anche un potenziale foraggio per gli animali, e l’alta concentrazione di proteine in questi residui migliora la salute di questi animali. Tuttavia, vi sono pochi dati sulla relazione tra legumi e sicurezza alimentare – c’è bisogno di ulteriori ricerche per mostrare il pieno potenziale dei legumi nel migliorare la sicurezza alimentare.


PRODUZIONE


Come possono le molteplici funzioni dei legumi rendere l’agricoltura più sostenibile?

Come possono le molteplici funzioni dei legumi rendere l’agricoltura più sostenibile?

La capacità di fissare biologicamente l’azoto è una caratteristica importante dei legumi. Queste piante, in simbiosi con certi tipi di batteri (quali Rhizobium, Badryrhizobium), riescono a convertire l’azoto presente nell’atmosfera in composti azotati che possono essere usati per coltivare le piante, incrementando di conseguenza la fertilità del suolo [1]. Secondo le stime, le leguminose sono in grado di fissare tra i 72 e i 350 kg di azoto per ettaro/anno[2]. In più, alcune specie di legumi sono in grado di liberare il fosforo sotterraneo e anche questo fattore gioca un ruolo cruciale per il nutrimento delle piante[3]. Queste due caratteristiche sono particolarmente importanti per l’agricoltura a basso input e per i principi agro-ecologici, in quanto consentono una drastica riduzione dell’utilizzo di fertilizzanti. Allo stesso tempo, le rotazioni che includono le colture di leguminose fanno sì che si possa continuare a produrre sullo stesso terreno; nella coltivazione intercalare i legumi non solo permettono una maggiore efficienza nello sfruttamento del sottosuolo grazie alla struttura delle loro radici, ma riducono anche l’utilizzo di pesticidi e, inoltre, i legumi dalle radici profonde, come i piselli da piccione, possono fungere da sostituti dell’acqua sotterranea per colture della stessa specie. L’uso di legumi indigeni, quali i fagioli bambara, potrebbe contribuire a incrementare la sicurezza alimentare, in quanto sono adatti alla produzione locale e ai sistemi di consumo. Infine, bisogna notare che i legumi sono molto versatili e possono essere usati in diversi sistemi di produzione agricola quali rotazioni, coltivazione intercalare, pascoli temporanei e, naturalmente, come coperture vegetali.[4],[5],[6],[7]


[1] Nulik, J; Dalgliesh, N; Cox, K.; and Gabb, S. 2013. Integrating herbaceous legumes into crop and livestock systems in eastern Indonesia. Australian Centre for International Agricultural Research (ACIAR), Canberra, Australia. [2] Frame, J. 2005. Forage legumes for temperate grasslands. Science Publishers, Inc., Enfield, USA and Food and Agriculture Organization of the United Nations, Rome, Italy. [3] Rose, TJ; Hardiputra, B; Rengel, Z. 2010. Wheat, canola and grain legume access to soil phosphorus fractions differs in soils with contrasting phosphorus dynamics. Plant and Soil 326: 159–170. [4] Li, L; Sun, J; Zhang, F; Guo, T; Bao, X; Smith, FA; Smith, SE. 2006. Root distribution and interactions between intercropped species. Ecosystem Ecology 147:280–290. [5] Hauggaard-Nielsen, H; Jørnsgaard, B;Kinane, J; Jensen, RS. 2008. Grain legume-cereal intercropping: The practical application of diversity, competition and facilitation in arable and organic cropping systems. Renewable Agriculture and Food Systems 23:3–12. [6] Sekiya, N; Yano, K. 2004. Do pigeon pea and sesbania supply groundwater to intercropped maize through hydraulic lift? – Hydrogen stable isotope investigation of xylem waters. Field Crop Research 86:167–173. [7] Williams, JT. 1993. Pulses and Vegetables. Underutilized Crop Series. Chapman & Hall, London, England.

Come riescono i legumi a incrementare la fertilità del suolo?

Come riescono i legumi a incrementare la fertilità del suolo?

Oltre alla capacità di fissare l’azoto e liberare il fosforo, i legumi, come altre leguminose,  permettono un aumento di materia organica, biomassa microbica e attività nel suolo (ad esempio batteri, funghi). Riescono anche a migliorare la struttura del suolo e la capacità di ritenzione idrica riducendo allo stesso tempo l’erosione dovuta a vento ed acqua. [1],[2]


[1] http:// http://www.agriculture.gov.sk.ca/Default.aspx?DN=4b50acd7-fb26-49a9-a31c-829f38598d7e[2] Biederbeck, VO; Zentner, RP; Campbell, CA. 2005. Soil microbial populations and activities as influenced by legume green fallow in a semiarid climate. Soil Biology and Biochemetry 37:1775–1784

Come possono i legumi aiutare a mitigare il cambiamento climatico?

Come possono i legumi aiutare a mitigare il cambiamento climatico?

Le specie di legumi sono caratterizzate da una vasta diversità genetica, dalla quale è possibile selezionare e/o coltivare varietà migliorate, una caratteristica particolarmente importante se si tratta di adattarsi al cambiamento climatico, in quanto, oltre a questa già ampia diversità possono essere sviluppate più varietà resistenti ai cambiamenti climatici. Per esempio, al momento gli scienziati del Centro Internazionale di Agricoltura Tropicale (CIAT) stanno lavorando allo sviluppo dei legumi che dovrebbero essere in grado di crescere a temperature al di sotto della “comfort zone” usuale delle colture. Da quando i climatologi hanno affermato che lo stress termico rappresenterà la minaccia maggiore alla produzione di fagioli nei prossimi decenni, queste varietà di legumi migliorate avranno un’importanza fondamentale, specialmente per le produzioni agricole a basso input. [1] I legumi aiutano a mitigare il cambiamento climatico riducendo la dipendenza da fertilizzanti sintetici. La produzione di questi fertilizzanti è ad alta intensità energetica ed emette gas serra nell’atmosfera, perciò un loro utilizzo eccessivo è nocivo per l’ambiente. Spesso, molte varietà di legumi incrementano maggiormente il tasso di accumulazione di carbonio nel suolo rispetto ai cereali o alle piante erbacee. [2]


[1] Russel, N. 2015. Beans that can beat the heat. International Center for Tropical Agriculture (CIAT), Cali, Colombia. [2] Jensen, ES; Peoples, MB; Boddey, RM; Gresshoff, PM; Hauggaard-Nielsen, H; Alves, BJR; Morrison MJ. 2012. Legumes for mitigation of climate change and the provision of feedstock for biofuels and biorefineries. A review. Agronomy for Sustainable Development 32:329–364.

Come riescono i legumi a sollevare le persone dalla povertà rurale?

Come riescono i legumi a sollevare le persone dalla povertà rurale?

Oltre ad offrire cibo a lunga conservazione, le colture di legumi forniscono un guadagno aggiuntivo ai produttori attraverso il commercio e la vendita. Tali colture sono molto care, di solito il loro prezzo è 2-3 volte più alto rispetto a quello dei cereali.[1] La produzione locale di legumi può anche offrire ulteriori opportunità di impiego nelle aree rurali.


[1] http://grainlegumes.cgiar.org/why-grain-legumes-matter/reducing-rural-poverty/


COMMERCIO/VENDITA


Quali paesi importano ed esportano più legumi?

Quali paesi importano ed esportano più legumi?

Stando ai dati del 2013, l’India è il maggiore importatore di legumi mondiale, e il Canada il maggiore esportatore. Previsioni ufficiali indicano che il Canada continuerà ad essere il principale esportatore nel 2014, esportando 6,2 milioni di tonnellate di legumi (principalmente piselli), seguito da Australia (1,7 milioni di tonnellate), Stati Uniti (1,1 milioni di tonnellate) e Cina (800 000 tonnellate) con l’India come destinazione primaria per ciascuno di questi Paesi. L’India ricopre più di un quarto dell’importazione totale di legumi nel mondo, seguita da Unione Europea, Cina, Pakistan ed Egitto.

Dove si trovano gli andamenti/le tendenze nella produzione e nel consumo dei legumi?

Dove si trovano gli andamenti/le tendenze nella produzione e nel consumo dei legumi?

La produzione dei legumi è altamente concentrata. L’India, dove i legumi sono un’importante fonte di proteine per una popolazione per lo più vegetariana, è il maggiore produttore mondiale, avendo rappresentato circa un quarto della produzione globale nel 2013. Insieme, i 5 maggiori Paesi produttori hanno costituito il 51% della produzione mondiale nel 2013. Tuttavia, i primi 5 Paesi in cima alla classifica sono cambiati in maniera significativa negli ultimi 20 anni. Mentre l’India ha mantenuto il suo status nel corso del tempo, gli altri 4 Paesi sono tutti diversi da quelli del 1992.
Tuttavia il consumo di legumi, in termini pro capite, ha conosciuto un lento ma costante calo sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, passando da 7,6 kg/persona/anno nel 1970, a 6,1 kg/persona/anno nel 2006.
L’Africa nord-orientale è l’unica regione dove il consumo pro capite è aumentato, passando da 6,2 kg/persona/anno a 7,1 kg/persona/anno nello stesso periodo di tempo. Secondo i dati della FAO, questi andamenti riflettono non solo i cambiamenti di abitudini alimentari e di preferenze dei consumatori, ma anche il fallimento della produzione domestica nel mantenere il passo con una popolazione in crescita in molti Paesi.

Quali sono le tendenze attuali nei mercati e nel commercio dei legumi?

Quali sono le tendenze attuali nei mercati e nel commercio dei legumi?

Nel complesso, il commercio internazionale di legumi è cresciuto rapidamente, molto più velocemente della produzione. Per esempio, un tasso di crescita del 3,3% annuale tra il 1990 e il 2012 ha comportato più del raddoppio delle esportazioni totali di legumi, passando da 6,6 a 13,4 milioni di tonnellate. Di conseguenza, la parte della produzione di legumi destinata al commercio è aumentata dall’11 al 18% nel corso di questo periodo. Il valore delle esportazioni di legumi è cresciuto anche più velocemente, specialmente negli ultimi anni, passando da 2,5 miliardi di dollari (americani) nel 1990 a 9,5 miliardi nel 2012.

In futuro, è probabile che il commercio internazionale di legumi continui a crescere. I vincoli alla produzione di legumi e alla crescita della produttività nelle regioni in via di sviluppo potrebbero non essere facilmente superabili e, di conseguenza, la produzione potrebbe essere decisamente in ritardo rispetto alla domanda. Si prevede che molti Paesi in via di sviluppo continueranno a fare affidamento sulle importazioni per soddisfare il bisogno di legumi.