Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura

16 Ottobre 2024

Giornata Mondiale dell'Alimentazione

Le aziende devono gestire l’acqua in modo responsabile, garantendo che l’uso delle risorse idriche sia socialmente e culturalmente equo, sostenibile per l’ambiente ed economicamente vantaggioso. 

Le aziende devono guardare oltre le loro mura e conoscere le proprie reti idriche e l’uso che ne viene fatto, sapere chi dipende da queste risorse, come viene gestita l’acqua, il suo equilibrio, la sua qualità e molto altro ancora. Devono sapere dove viene scaricata e dove vanno a finire le acque reflue: queste sono le basi fondamentali per comprendere a fondo le emergenze idriche e creare un piano d’azione sostenibile, da valutare e divulgare in modo corretto.

Le risorse idriche non sono gratuite, pertanto sprecare meno acqua è un’ottima soluzione per ridurre le spese di gestione. È possibile ottenere una maggiore efficienza idrica implementando soluzioni per produrre di più con meno acqua, sprecandone meno, depurando e utilizzando le acque reflue, oppure sviluppando o sfruttando nuove tecnologie, come le tecniche irrigue avanzate o le coltivazioni resistenti agli stress idrici.

Le aziende dei principali settori - alimentare, tessile, energetico, manifatturiero, chimico, farmaceutico e minerario - devono tutelare le risorse idriche mondiali e la salute dei mari. Le aziende private devono gestire in modo responsabile l’uso di sostanze chimiche, depurare e riciclare le acque reflue. La riduzione degli agenti inquinanti può essere costosa e richiedere la realizzazione di nuovi impianti di depurazione delle acque reflue, ma le aziende possono anche ricorrere a materiali di produzione meno tossici.

Per i lavoratori, l’accesso a sufficiente acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari (Water, Sanitation and Hygiene, WASH) sul posto di lavoro e a casa significa essere meno esposti alle malattie di origine idrica, poter lavorare in presenza ed essere più produttivi. Far leva sulla responsabilità sociale d’impresa (RSI) tramite la gestione sostenibile delle risorse idriche favorisce inoltre una maggiore collaborazione da parte dei dipendenti.

Investimenti adeguati in risorse e servizi idrici possono contribuire a migliorare il benessere delle persone e la resilienza degli ecosistemi e delle economie. Le aziende dovrebbero elaborare nuove strategie per mobilitare le risorse per finanziare meccanismi e approcci innovativi per la sicurezza delle risorse alimentari e idriche.

Le perdite e gli sprechi alimentari comportano il consumo di risorse idriche, che deve essere ridotto in tutto il sistema contenendo le inefficienze delle filiere di approvvigionamento, adottando un approccio di bioeconomia circolare e aumentando la consapevolezza di produttori e consumatori. Le aziende devono migliorare le infrastrutture di stoccaggio e delle filiere di approvvigionamento (in particolare la catena del freddo), e migliorare inoltre le etichette che indicano data di scadenza e informazioni sui prodotti, favorendo così la trasformazione dei comportamenti dei consumatori.

Le imprese agricole devono investire in coltivazioni resistenti al sale come fonte di cibo per contribuire a mitigare gli impatti negativi della salinità sulla produzione agricola. Molti laghi e zone umide nei territori aridi sono naturalmente salati, ma la scarsità di risorse idriche causata dal cambiamento climatico ne aumenta la salinità, creando problemi agli ecosistemi, alla pesca lacustre e alle coltivazioni.

Per i paesi con scarsità idrica, le aziende devono promuovere l’uso di tecniche di raccolta di risorse non convenzionali, come l’incameramento della nebbia, o di metodi tradizionali come la raccolta dell’acqua piovana. La raccolta dell’acqua prevede il contenimento a scopo produttivo dei deflussi: invece di abbandonarli al rischio d’erosione, vengono raccolti e utilizzati. I paesi con scarsità idrica dovranno ricorrere sempre più all’uso di risorse idriche non convenzionali sicure per ovviare, almeno in parte, alla penuria d’acqua.

Le aziende private devono investire in innovazione tecnologica per migliorare le infrastrutture idriche e arrestare il degrado dei sistemi alimentari acquatici. Devono investire in ricerca, innovazione e tecnologia per rilevare come la gestione del suolo e delle risorse idriche possa essere più efficiente e sostenibile, condividendo al contempo le tecnologie in diversi contesti socio-economici per trainare la crescita economica e costruire la resilienza.

Gli alimenti di origine acquatica sono fonti estremamente accessibili di proteine animali e micronutrienti, e svolgono un ruolo fondamentale per la sicurezza alimentare e nutrizionale di molte persone vulnerabili, in particolare le popolazioni costiere. Le aziende delle filiere dei prodotti ittici devono tutelare le risorse idriche, evitando l’inquinamento e le pratiche non sostenibili.

La qualità delle risorse idriche incide sulla qualità degli alimenti e deve essere gestita lungo l’intera filiera di approvvigionamento, dalla produzione al consumo. Le aziende devono rendere prioritario il monitoraggio della trasmissione di agenti patogeni dall’acqua agli alimenti e limitare l’uso di antimicrobici in agricoltura, in quanto vengono immessi nelle filiere alimentari e i consumatori, in caso di malattia, possono sviluppare resistenza. Analogamente, le aziende produttrici - industria della moda inclusa - nelle fasi di design e realizzazione devono prendere in seria considerazione l’eliminazione delle microplastiche e il rilascio di microfibre.

Le aziende responsabili collaborano attivamente con altre aziende alle prese con le stesse sfide idriche per affrontare al meglio le cause profonde dei rischi e degli stress idrici, promuovendo la gestione sostenibile di queste importanti risorse. Collaborare con altre aziende e parti interessate offre molti vantaggi, tra cui sviluppo delle capacità, accesso a nuove reti, competenze, tecnologie, dati e informazioni, maggiori competenze nel mettere a frutto le risorse finanziarie e nuove soluzioni per risolvere i problemi.