Gaza: i dati geospaziali mostrano l’aggravarsi dei danni ai terreni coltivati

Una nuova valutazione di FAO e UNOSAT rivela l’impatto del conflitto sulle infrastrutture agricole di Gaza

© FAO/ Yousef Alrozzi

Serre danneggiate a Khan Yunis, Gaza

©FAO / Yousef Alrozzi

03/10/2024

Roma – L’ultima valutazione effettuata con dati satellitari dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e dal Centro satellitare delle Nazioni Unite (UNOSAT) mostra il moltiplicarsi dei danni ai terreni agricoli e alle infrastrutture agricole nella Striscia di Gaza, che aggravano ulteriormente la crisi umanitaria e alimentare causata dal conflitto in corso.

Alla data del 1° settembre 2024, risultava danneggiato il 67,6 percento dei terreni agricoli di Gaza, equivalente a una superficie complessiva di 10 183 ettari (ha). Si tratta di un dato che segna un peggioramento rispetto alle precedenti rilevazioni: 57,3 percento (8 660 ha) a maggio e 42,6 percento (6 694 ha) a febbraio 2024. In particolare, hanno subito danni il 71,2 percento degli alberi da frutto e di altro tipo, il 67,1 percento delle colture in pieno campo e il 58,5 percento degli ortaggi.

Le immagini satellitari rivelano, inoltre, che i cingoli dei mezzi pesanti, i rastrellamenti, i bombardamenti e altre pressioni riconducibili al conflitto hanno arrecato danni significativi anche alle infrastrutture agricole di Gaza, compromettendo complessivamente 1 188 pozzi agricoli (52,5 percento) e 577,9 ha di serre (44,3 percento).

“Grazie a questo monitoraggio satellitare, disponiamo di informazioni fondamentali per sostenere le attività umanitarie in un contesto che, a causa del conflitto in corso, non cessa di essere emergenziale per il settore agricolo,” ha dichiarato Nikhil Seth, Direttore esecutivo dell’UNITAR. L’UNOSAT è un programma specializzato dell’UNITAR, l’Istituto delle Nazioni Unite per la formazione e la ricerca

“L'entità dei danni ai terreni agricoli nella Striscia di Gaza ha raggiunto livelli mai osservati in precedenza, il che solleva enormi preoccupazioni per la capacità di produzione alimentare attuale e futura di Gaza, poiché i soli aiuti alimentari non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno giornaliero della sua popolazione. Tali danni ai terreni agricoli inaspriscono l’imminente rischio di carestia in tutta la Striscia,” ha aggiunto Beth Bechdol, Vicedirettrice Generale della FAO.

Oltre 2 milioni di individui a Gaza hanno ancora urgente bisogno di aiuti alimentari e di assistenza per il proprio sostentamento, dal momento che l'accesso agli aiuti umanitari continua a essere limitato. L’ultima valutazione, che interessa il periodo dal 7 ottobre 2023 al 1° settembre 2024, non ha fatto che accrescere le preoccupazioni di un rischio di carestia.

Dall’inizio del conflitto, la FAO e l’UNOSAT forniscono regolari aggiornamenti sul monitoraggio della situazione agricola, utilizzando una combinazione di informazioni raccolte sul campo e di dati satellitari per valutare vari indicatori agricoli, tra cui l'estensione delle aree coltivate.

Dettagli utili per la valutazione

  • La superficie di terreni agricoli danneggiati più estesa è stata registrata a Khan Yunis (2 589 ha, pari al 61,5 percento), mentre nel nord di Gaza è stata rilevata la più alta percentuale di danni per governatorato (78,2 percento).
  • Il porto della Città di Gaza è stato pesantemente danneggiato e la maggior parte dei pescherecci è andata distrutta.
  • A Rafah si è osservato il più forte aumento (183 percento) di serre distrutte, dai 44 ettari di aprile ai 124,7 ettari di settembre 2024, equivalenti al 27,7 percento di tutte le serre.
  • Quasi il 95 percento (circa 15 000) del bestiame è morto e sono stati abbattuti quasi tutti i vitelli.
  • Rimangono in vita il 43 percento circa delle pecore (meno di 25 000 capi) e il 37 percento delle capre (circa 3 000 capi).
  • Perdite drammatiche sono state riferite nel settore del pollame, dove è sopravvissuto soltanto l’1 percento dei capi (circa 34 000). La produzione commerciale di pollame è pressoché cessata, con la quasi totalità delle attività limitata, oggi, alla produzione domestica per l’autoconsumo.

La risposta di emergenza della FAO

Il conflitto ha impedito l'accesso della popolazione a fonti essenziali di proteine e alimenti nutrienti e continua a distruggere i mezzi di sostentamento dei cittadini.

Per garantire nuovamente la disponibilità di alimenti altamente nutrienti, impedire il collasso totale del settore agricolo, preservare i mezzi di sussistenza agricoli rimasti e limitare la fame acuta e la malnutrizione, soprattutto tra i bambini, sono urgentemente necessari aiuti agricoli. Gli agricoltori, i pescatori e i pastori di Gaza mettono a repentaglio la propria vita per mantenere attiva la produzione agricola. Cosa che, tuttavia, sta diventando sempre più difficile, a causa degli ingenti danni arrecati alle infrastrutture, che sono stati documentati dalle ultime analisi geospaziali.

Come altri soggetti delle Nazioni Unite e operatori del settore umanitario, anche la FAO ha incontrato difficoltà logistiche, soprattutto a causa delle restrizioni al passaggio in corrispondenza dei valichi, dovute alla mancanza di regole e di ordine pubblico, che limitano il trasporto di aiuti agricoli a Gaza.

Alla data del 29 settembre 2024, la FAO aveva distribuito foraggio a oltre 4 400 allevatori a Rafah, Khan Yunis e Dayr al-Balah, nonché kit veterinari a circa 2 400 famiglie di pastori.

La FAO è pronta a consegnare altri mezzi di produzione agli agricoltori e ai pastori di Gaza non appena saranno pienamente ripristinate le condizioni di accesso, sicurezza e mobilità.

Contatti

Ufficio Stampa FAO (Roma) (+39) 06 570 53625 [email protected]

Nicholas Rigillo Ufficio Stampa FAO [email protected]