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L’ho sentito alla radio


In Somalia la FAO forma gli agricoltori attraverso l’etere

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In Somalia la FAO utilizza la radio come valido mezzo di diffusione di conoscenze sulle corrette pratiche agricole, sullo sviluppo di catene del valore, l’agricoltura intelligente per il clima, la nutrizione, la pesca, l’allevamento di bestiame e la formazione finanziaria. ©FAO/Arete/Ismail Taxta

13/02/2024

Sono ormai trascorsi quasi 130 anni da quando Guglielmo Marconi riuscì a trasmettere il primo segnale radiotelegrafico dall’Isola di Wight, al largo della costa meridionale dell’Inghilterra. Nonostante le incredibili innovazioni digitali che hanno rivoluzionato le comunicazioni globali da quello storico evento, oggi la radio continua a essere uno dei media più diffusi al mondo.

Ne è un ottimo esempio la Somalia, dove l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) utilizza la radio come valido mezzo per aiutare gli agricoltori a incrementare la produttività e a far fronte a condizioni climatiche estreme - come siccità, precipitazioni irregolari e inondazioni - che periodicamente affliggono il paese arido e semi-arido dell’Africa orientale.

Lanciati durante il picco della crisi del COVID-19 per gestire le restrizioni imposte dalla pandemia, i moduli di formazione radiofonica della FAO coprono una vasta gamma di argomenti, come le corrette pratiche agricole, lo sviluppo di catene del valore, l’agricoltura intelligente per il clima (CSA), la nutrizione, la pesca, l’allevamento di bestiame e la formazione finanziaria.

L’uso di questa tecnologia è l’ideale per la Somalia, paese con una ricca tradizione orale ma con scarsa diffusione di internet, in particolare nelle aree rurali.

La radio è il canale di comunicazione più importante ed efficace, nonché il mass media più diffuso: il paese, estremamente esteso, vanta oltre 60 stazioni radio. È considerata una fonte di informazioni sicure e attendibili, in quanto gli ascoltatori possono interagire con il mezzo di comunicazione tramite chiamate in diretta o visite in prima persona agli studi radiofonici.

Non va inoltre sottovalutata la questione di genere: la maggior parte delle famiglie possiede una radio portatile, che per funzionare richiede solo un paio di batterie, mentre gli smartphone sono meno diffusi e utilizzati quasi esclusivamente dagli uomini, anche se il panorama dei media online sta rapidamente cambiando, offrendo nuove opportunità per la diffusione di informazioni. Al momento, però, la radio è tuttora il principale canale di comunicazione del paese.

Dal 2021 la FAO ha prodotto e mandato in onda una media di 736 puntate all’anno su svariati argomenti. Una di queste, per esempio, è stata incentrata sulla gestione delle risorse idriche e su come raccogliere l’acqua piovana. L’uso efficiente delle risorse idriche, unito all’attenta selezione delle coltivazioni, può contribuire a controbilanciare gli effetti dei mutevoli modelli climatici. ©FAO/Arete/Ismail Taxta

La FAO in onda

Dal 2021 la FAO ha prodotto e mandato in onda una media di 736 puntate all’anno su svariati argomenti, pari a circa 14 700 minuti di trasmissione. Ogni puntata, in inglese e della durata di circa 20 minuti, è curata dagli esperti della FAO e utilizza un linguaggio semplice e accessibile a tutti.

Le puntate vengono poi tradotte nelle due principali lingue parlate in Somalia, il Maaxa Tiri e il Maay, per poi essere trasmesse dalle 21 stazioni radio disseminate nel paese, tra cui la Public Service Broadcaster del Somaliland.

Una puntata dedicata alla gestione delle risorse idriche nell’ambito del programma della FAO agricoltura intelligente per il clima (CSA) illustra agli agricoltori come irrigare correttamente i loro campi e come raccogliere l’acqua piovana per utilizzarla durante la stagione secca: in questo modo l’uso efficiente delle risorse idriche, unito all’attenta selezione delle coltivazioni, può contribuire a controbilanciare gli effetti dei mutevoli modelli climatici.

Un altro episodio spiega agli agricoltori come aggiungere valore alle loro coltivazioni, imballando i prodotti in contenitori e in determinate quantità, in vista dello stoccaggio e del trasporto, ed etichettandoli per individuarli facilmente nei magazzini e nei mercati.

Le reazioni degli ascoltatori alle trasmissioni radiofoniche della FAO sono state estremamente positive. Il 94 percento degli ascoltatori intervistati ha affermato di aver acquisito competenze sulla produzione agricola e sulla migliore gestione della propria azienda agricola. ©FAO/Arete/Ismail Taxta

Riscontro positivo

Nel 2022 la FAO ha portato a termine un’approfondita valutazione d’impatto per verificare l’efficacia del suo programma radiofonico di formazione a distanza per le comunità rurali in Somalia.

La valutazione è stata effettuata tramite colloqui faccia a faccia con un campione casuale di 1 185 radioascoltatori, prevalentemente agricoltori e pastori di 12 regioni: il riscontro è stato estremamente positivo.

Il 94 percento degli ascoltatori, per esempio, ha dichiarato di aver acquisito competenze in produzione agricola e migliore gestione della propria azienda agricola, mentre il 64 percento dei partecipanti ai moduli di formazione sulla nutrizione ha confermato di aver applicato le conoscenze acquisite. Tra i diversi moduli, oltre il 70 percento degli intervistati ha applicato le conoscenze o le ha condivise con altri.

“Gli esperti ci hanno suggerito via radio cose da cui tutti abbiamo tratto vantaggio: Hanno detto che l’attenta selezione di sementi tradizionali può essere utile e credo che sia così, quindi ho seguito il loro consiglio”, afferma Jowhar, un radioascoltatore.

Un ascoltatore di un’altra stazione, Warsan Radio, ha dichiarato di aver acquisito conoscenze inaspettate su “come combattere i parassiti utilizzando le risorse disponibili”.

I partecipanti hanno particolarmente apprezzato le sessioni di domanda e risposta delle trasmissioni, che - affermano - hanno rafforzato la loro fiducia e la loro motivazione ad applicare e condividere le conoscenze acquisite.

L’aspetto forse più importante è che la maggior parte dei radioascoltatori ha dichiarato che la produttività dei loro campi è aumentata, la qualità dei prodotti è migliorata e le perdite post raccolto sono diminuite, con il conseguente aumento del reddito grazie alla formazione.

Etienne Peterschmitt, Rappresentante della FAO in Somalia, sottolinea che i programmi radiofonici rientrano nella strategia di sviluppo delle capacità della FAO nel paese. “Attraverso la radio siamo riusciti a vincere le sfide poste dalle restrizioni per il COVID-19 e a diffondere a distanza informazioni su come far fronte alle minacce del cambiamento climatico”, osserva Peterschmitt.

La radio è il futuro

Il 13 febbraio le Nazioni Unite celebrano la Giornata Mondiale della Radio e la FAO intende incrementare e regolarizzare questi programmi radiofonici, affinché gli ascoltatori facciano affidamento su queste informazioni costanti, familiari e sicure. Ci si augura che anche i ministeri e i servizi di divulgazione agricola colgano appieno il valore della programmazione radiofonica per la promozione dei servizi di comunicazione rurale e che istituzionalizzino questa tipologia di comunicazione.

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