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Valeria Mangani

“Lavoriamo al ripristino di 100 ettari di cotone biologico in Sicilia”
28/09/2023

Italia 

La Sicilia non è esattamente la prima regione che salta in mente quando si parla di produzione di cotone; tuttavia, fin dal XII secolo l’isola del Mediterraneo ha svolto un ruolo importante nell’industria della moda italiana, famosa in tutto il mondo. Gli agricoltori siciliani hanno interrotto la produzione di cotone solo negli anni ‘50, in seguito all’ampia diffusione delle fibre sintetiche. Per fortuna i consumatori sono sempre più consapevoli degli effetti della plastica sul nostro ambiente e alcuni produttori si sono dati da fare per rilanciare l’antica industria del cotone dell’isola.  

“Lavoriamo al ripristino di 100 ettari di cotone biologico in Sicilia”, dice Valeria Mangani, presidente della Sustainable Fashion Innovation Society, organizzazione no-profit che sostiene l’azienda agricola Cotone Organico di Sicilia (C.O.S.).  

Oltre al progetto per il cotone sostenibile, la mission dell’organizzazione è quella di dare voce agli oltre 2000 produttori associati per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze della cosiddetta “fast fashion”, che spesso ricorre a materiali sintetici e a filiere di approvvigionamento difficili da tracciare. 

Al progetto, nato nel 2018, stanno lavorando agricoltori di varie zone della Sicilia per dare nuova vita a terreni agricoli inutilizzati e rilanciare un settore che un tempo era florido: il clima dell’isola, infatti, è ideale per la coltivazione del cotone.   

La semina del cotone è a marzo, viene raccolto a settembre e tutte le fasi della lavorazione sono al 100% bio: pesticidi o coloranti chimici sono infatti banditi. Per Valeria avere il controllo sulla composizione del prodotto finito è un aspetto fondamentale, in quanto è un aspetto poco regolamentato del settore, che troppo spesso chiude un occhio sui potenziali effetti delle sostanze chimiche sui tessuti. 

Nel frattempo, la sua organizzazione intende dare una boccata d’ossigeno all’economia locale e all’ambiente: vista la diversità del paesaggio e dei terreni agricoli in Italia, il modello creato in Sicilia può essere replicato in diverse regioni e con diverse fibre, come la canapa, il lino e il bambù. 

Inoltre, riportare il cotone in Sicilia offre lo spunto per aprire un dialogo sull’origine dei nostri capi di abbigliamento e sulle conseguenze delle nostre scelte quotidiane. 

“La moda è una storia che inizia con l’agricoltura e termina in comunicazione”, afferma.