Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura

16 Ottobre 2024

Giornata Mondiale dell'Alimentazione

Alessandro Vitale (Spicy Moustache)

“Siamo sempre stati attenti alla provenienza dei nostri alimenti e a come lavorarli per trasformarli in ottime pietanze”. 
17/08/2023

Regno Unito

“Molti non immaginano che il miglior negozio di prodotti naturali e bio potrebbe essere il giardinetto dietro casa!” Così inizia uno dei seguitissimi video di orticoltura e cucina di Alessandro Vitale, che nel giro di poco tempo ha ottenuto un notevole numero di follower su Youtube e TikTok, dove è noto come Spicy Moustache (“baffi piccanti”).   

Montaggio accattivante e ricette alternative, che utilizzano ogni singola parte dei prodotti coltivati: questo è il segreto dei brevi video di Alessandro, attraverso i quali invita cittadini dalla vita frenetica a infilare le mani nella terra, dando prova che nessuno spazio è troppo piccolo per coltivare il proprio cibo.  

“Tutto è iniziato su un balcone”, racconta Alessandro, che oggi nella zona est di Londra coltiva un orto di diversi metri quadrati, sempre in primo piano nei suoi video. Secondo lui il successo online è dovuto proprio allo spazio ridotto, perché molti hanno spazi simili e possono immedesimarsi. “Io e la mia compagna cerchiamo sempre di proporre cose facili che chiunque potrebbe fare a casa”.  

Cresciuto in Italia, la passione per l’orticoltura gli è stata trasmessa dal nonno: “eravamo sempre insieme, bagnavamo le piante e mi ha insegnato moltissime cose. Mia nonna cucinava molto e mi piaceva stare con lei per rubare il cibo e assaggiarlo. Siamo sempre stati attenti alla provenienza dei nostri alimenti e a come lavorarli per trasformarli in ottime pietanze”.  

Nel giro di soli due anni, Alessandro e la sua compagna (che lo ha soprannominato Spicy Moustache per il suo amore per i peperoncini piccanti) hanno trasformato un cortile lastricato in una lussureggiante oasi in cui applicano i principi della permacultura, come non scavare (no-dig) e non produrre scarti e rifiuti.  

“Una volta che una pianta ha terminato il suo ciclo produttivo, non la elimino ma lascio che le radici vengano decomposte dai microrganismi già presenti”. Altri rifiuti organici vengono trasformati in fertilizzanti. “Riconsegno sempre tutto all’ecosistema”.  

La gestione delle risorse idriche è fondamentale, in quanto lo spazio è quasi interamente piantumato, e prevede la raccolta dell’acqua piovana – dal tetto della serra direttamente nei secchi – lo sfruttamento degli spazi verticali – con vasi sospesi sopra le fioriere a terra, che raccolgono l’acqua di ricaduta.  

“Facciamo anche la pacciamatura, disponendo paglia o altro materiale organico intorno alla base delle piante: trattengono l’umidità, contenendo l’evaporazione dell’acqua”.  

Tutto questo rientra nei principi della sostenibilità, che si augura siano facili da applicare per i novelli coltivatori grazie ai suoi video e alla nuova guida per principianti, Rebel Gardening.  

Il suo ultimo progetto prevede la trasformazione di un lotto di 110 m2 – uno spazio comunale che è possibile affittare a poco prezzo – per dimostrare quanti alimenti si potrebbero produrre in un anno.  

In ogni caso consiglia ai principianti di iniziare con poco. “In fondo, non importa quanto produci: è passare il tempo con le mani infilate nella terra che ti fa stare davvero bene”.