Gli agricoltori in tutto il mondo producono quantità di cibo superiori al fabbisogno dell’intera popolazione globale, ma purtroppo la fame persiste. 733 milioni di persone soffrono la fame a causa di conflitti armati, ricorrenti shock climatici e crisi economiche, che hanno gravissime ripercussioni sulle fasce povere e vulnerabili, molto spesso composte da famiglie di agricoltori, con conseguente aumento delle disuguaglianze tra i paesi e a livello locale.
Per gli esseri viventi il cibo è la terza esigenza fondamentale dopo l’aria e l’acqua: tutti hanno diritto a un’adeguata alimentazione. I diritti umani come il diritto al cibo, alla vita, alla libertà, al lavoro e all’istruzione sono riconosciuti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e da due patti internazionali giuridicamente vincolanti.
Il cibo rappresenta diversità, nutrizione, disponibilità, accessibilità e sicurezza. Nei nostri campi, nei nostri mari, nei nostri mercati e sulla nostra tavola dovrebbe essere disponibile una maggiore varietà di alimenti nutrienti, affinché tutti possano trarne beneficio.
Nel mondo circa 2,8 miliardi di persone non possono permettersi un’alimentazione corretta. L’alimentazione scorretta è la principale causa di tutte le forme di malnutrizione: denutrizione, carenze di micronutrienti e obesità, oggi presenti nella maggior parte dei paesi e trasversali rispetto alle classi socioeconomiche. Eppure oggi, troppe persone soffrono la fame e non possono permettersi di seguire una dieta sana.
Le persone più vulnerabili sono spesso costrette a consumare solo alimenti di base o prodotti a buon mercato - spesso malsani - mentre altre non hanno accesso a generi alimentari freschi o diversificati, non dispongono delle informazioni necessarie per adottare un regime alimentare nutriente o magari optano per la praticità.
La fame e la malnutrizione sono inoltre aggravate da crisi prolungate nel tempo causate da fattori concomitanti come conflitti armati, fenomeni meteorologici estremi e shock economici. Nel loro complesso, i sistemi agroalimentari sono vulnerabili alle calamità e alle crisi, in particolare agli effetti del cambiamento climatico, ma allo stesso tempo generano inquinamento, degrado dei suoli, delle risorse idriche e dell’aria, e concorrono alle emissioni di gas a effetto serra e alla perdita di biodiversità. Con la trasformazione dei sistemi agroalimentari è realmente possibile mitigare il cambiamento climatico e garantire mezzi di sussistenza pacifici, resilienti e inclusivi per tutti.
La FAO fornisce ai Paesi assistenza tecnica in materia di strategie e normative, rafforza la governance e i meccanismi di monitoraggio, sviluppa le capacità e promuove il dialogo politico multilaterale al fine di trasformare i sistemi agroalimentari per una produzione migliore, una nutrizione migliore, un ambiente migliore e una vita migliore per tutti. Fornisce inoltre assistenza umanitaria per la costruzione della resilienza alle popolazioni più vulnerabili colpite dalle crisi e alle loro comunità. Nel 2023, per esempio ha fornito tempestivo sostegno all’agricoltura a circa 57 milioni di persone.
Un'alimentazione sicura e nutriente per tutti prevede imponenti investimenti, innovazione, scienza, tecnologia e l’ampia collaborazione tra diversi soggetti interessati, tra cui governi, settore privato, istituzioni accademiche, di ricerca e società civile.
Solo quando tutti potranno godere del diritto umano al cibo, saremo in grado di conseguire altri diritti e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è il documento che sancisce i diritti per un futuro più equo e giusto per tutte le persone del mondo. Tutti abbiamo un ruolo da svolgere. In qualità di consumatori, possiamo esercitare i nostri diritti e fare appello ai governi per contrastare le disuguaglianze e la povertà, promuovere l’alimentazione corretta e favorire la disponibilità di prodotti freschi, ridurre gli sprechi alimentari e tutelare l’ambiente.
L’alimentazione corretta è diversificata, equilibrata nell’apporto energetico, soddisfa il fabbisogno di sostanze nutritive e prevede un ridotto consumo di alimenti malsani. I sistemi agroalimentari possono e devono consentire a tutti, ora e in futuro, di consumare prodotti non nocivi alla salute delle persone e del pianeta. Per conquistare questo obiettivo, però, sono necessari maggiore impegno, investimenti e approcci innovativi.
Nel 2024 la comunità internazionale celebra un’importante pietra miliare del diritto umano a un’adeguata alimentazione: il 20° anniversario delle “Linee guida volontarie per sostenere la realizzazione progressiva del diritto a un'alimentazione adeguata nell’ambito della sicurezza alimentare nazionale”.
Le Linee guida sul diritto all'alimentazione forniscono agli Stati orientamenti pratici su come concretizzare il diritto a un’adeguata alimentazione attraverso lo sviluppo di strategie, progetti, politiche e normative. In occasione del 20° anniversario verrà lanciato un appello ai governi affinché incrementino l’impegno globale per il diritto all'alimentazione per tutti, anche attraverso sistemi agroalimentari sostenibili ed equi.
L’azione collettiva in 150 paesi del mondo e in 50 lingue è ciò che rende la Giornata Mondiale dell’Alimentazione uno dei giorni più celebrati del calendario ONU. Centinaia di eventi e attività divulgative riuniranno governi, Comuni, aziende, organizzazioni della società civile, media, pubblico in generale e giovani per promuovere consapevolezza sul problema della fame nel mondo e interventi a favore del futuro alimentare, delle persone e del pianeta.
Insieme possiamo creare un futuro alimentare migliore e più sostenibile per tutti. Fai della #GiornataMondialeAlimentazione la TUA data preferita. Rispondi all’appello organizzando un evento o un’attività e illustraci come stai passando all’azione.
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